Bologna, alloggi per gli studenti. "Serve un'istruttoria pubblica"

La proposta di 'Pensare urbano' per regolamentare l'espansione delle piattaforme online di alloggio a breve termine. Scatta la raccolta firme

Studenti universitari (foto d'archivio Businesspress)

Studenti universitari (foto d'archivio Businesspress)

Bologna, 2 aprile 2019 - Un’istruttoria pubblica per gli alloggi degli studenti? È la proposta del Laboratorio per il diritto alla città ‘Pensare urbano’ che, attraverso una raccolta firme già ai nastri di partenza, vuole portare il problema degli affitti in città sui tavoli dell’amministrazione. Sotto la lente d’ingrandimento di studenti e studentesse del Laboratorio l’espansione delle piattaforme di alloggio a breve termine (soprattutto Airbnb e Booking): "Contiamo 3500 annunci solo su Airbnb, quasi la metà dei quali gestiti da cosiddetti multihost, che gestiscono per conto di terzi più di un appartamento – spiega Denise Contessa di Pensare urbano -. Questi, sfruttando la tassazione agevolata, sottraggono alloggi a lungo termine per gli studenti, non arricchiscono la città".

"Il nostro obiettivo – aggiunge Fabio d’Alfonso del Laboratorio per il diritto alla città – è stimolare un dibattito pubblico che coinvolga le istituzioni per creare una visione d’insieme sul grave problema dell’alloggio a Bologna". I banchetti della campagna firme coinvolgeranno, tra gli altri, i luoghi simbolo del disagio abitativo in città.

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