Morta dopo operazione all’alluce valgo, tre medici a processo

L’intervento in una clinica privata: la paziente, 75 anni, deceduta per una sepsi seguita a un’infezione

L’accusa per i medici è omicidio colposo

L’accusa per i medici è omicidio colposo

Bologna, 6 febbraio 2018 - Tre medici sono stati rinviati a giudizio dal giudice Alberto Gamberini per il decesso di Mirella Bonatti, morta a 75 anni dopo un’operazione per correggere un alluce valgo.

L’intervento fu eseguito il 2 febbraio 2016 nella clinica privata accreditata ‘Nigrisoli’ a Bologna e la paziente morì, dopo un calvario culminato nell’agonia finale, il 20 luglio a Imola, a causa di una sepsi seguita ad un’infezione.

I medici, due difesi dall’avvocato Alberto Santoli e uno dal collega Stefano Molinari, sono accusati di omicidio colposo e viene loro contestato, a vario titolo, di non aver considerato fattori di rischio che consigliavano di rinviare l’operazione, peraltro di non sicura utilità terapeutica.

Secondo l’accusa formulata dal pm Francesco Caleca, non fu prescritta una profilassi pre-operatoria né, dopo l’intervento, una cura a base di antibiotici nonostante fattori di rischio quali il diabete e una insufficienza renale. In seguito, poi, furono sottovalutati elementi clinicamente significativi dell’infezione già in atto, per cui non fu mai prescritta una adeguata terapia antibiotica. Marito e figlia della vittima, parti civili nel futuro processo, sono assistiti dall’avvocato Patrizio Orlandi. La prima udienza si terrà l’11 ottobre.

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