Alluvione a Bologna: Appennino a pezzi, nuove piogge e smottamenti

Sono almeno dieci i punti critici che spaccano Monterenzio. Loiano e Monghidoro: altre 37 persone portate via dalle case.

Bologna, 20 maggio 2023 – Un Appennino frastagliato, provato, spezzato quello che, negli ultimi giorni, sta cercando di rialzare la testa. Ma ogni giorno arrivano nuove piogge, nuovi smottamenti, nuovi imprevisti da gestire. C’è chi è isolato del tutto, c’è chi per raggiungere le proprie case deve percorrere una Futa (riaperta da ieri mattina dalle 6 alle 22 su controllo Anas) a ostacoli.

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Monterenzio

La pioggia di ieri ha reso ancora più vive e terrificanti tutte e dieci le frane che spaccano in lungo e in largo Monterenzio e che interrompono, sempre più, la circolazione sulla Sp7 Idice. Il problema è che questa strada provinciale, l’unica che percorre il paese dal confine con Ozzano fino al confine con Loiano e Monghidoro, è stata da ieri reinserita in ‘area rossa’ ed è quindi percorribile, per ordinanza, solo da residenti con urgenze o mezzi di soccorso. Questa, però, è realmente l’unica strada principale percorribile per entrare o uscire dal paese, l’unica via di entrata, ma soprattutto di uscita se dovesse arrivare una frana ancora più pericolosa. Tutte le strade laterali sono state bloccate da crolli, detriti, fango, spaccature e sono impraticabili anche a piedi. A parlare della situazione nella sua gravità è il sindaco Ivan Mantovani, che non nasconde la sua preoccupazione: "La strada che collega Bologna a Savazza è ostruita e non può essere percorsa. Il paese è già praticamente diviso in due e io stesso non riesco a rientrare a casa da cinque giorni. Stiamo provando a capire anche noi, minuto dopo minuto, che informazioni dare ai cittadini isolati che ci chiedono cosa fare. Ma spesso anche noi non lo sappiamo ancora perché la situazione è in continuo movimento, letteralmente. Ci preoccupa non avere scampo se qualcosa dovesse succedere. Arriverà il momento in cui mancheranno le derrate alimentari se rimaniamo isolati. Allora, cosa faremo? Serve aiuto e servono soluzioni".

Loiano e Monghidoro

I cittadini due paesi, quasi del tutto isolati fino a ieri, hanno potuto ripercorrere la Futa, ma non senza danni e paure. Ogni ora, o quasi, qualche pezzo di strada smotta e la statale Futa, sotto competenza di Anas da più di un anno, è purtroppo un percorso a ostacoli, una scacchiera su cui giocano l’uomo e la natura. Ogni frana che si ripercuote sulla Futa viene prontamente riparata dai tecnici fino a che, qualche chilometro dopo, non se ne verifica un’altra. "Sai se scendi, ma non sai se sali e viceversa" ci raccontano in un bar. È appena avvenuto l’ennesimo smottamento, proprio mentre si stava ripristinando un tratto di strada dopo il territorio di Pianoro, e la strada è bloccata: ci si trova in un limbo di speranza e attesa con i tecnici Anas e comunali che lavorano senza tregua per ripristinare o almeno liberare la carreggiata.

Da Livergnano a Pianoro, si va a senso unico alternato perché la parete rocciosa, e la casa franata, sono ancora instabili. A Monghidoro sono 37, a ieri sera, le persone che sono state evacuate da strade secondarie e frazioni per pericolosità e instabilità dell’area e il sindaco Barbara Panzacchi ha istituito, nel pomeriggio, un centro d’emergenza in Comune con i vigili del fuoco. Inoltre, visto che molte strade sono attualmente chiuse alla circolazione e alcune aree sono irraggiungibili, ai cittadini ci hanno pensato alcuni giovani volontari esperti che, in sella a una moto da cross e in coordinamento con la Protezione civile, hanno portato cibo e medicine laddove nessun altro mezzo sarebbe potuto arrivare. ’Angeli’ in sella a due ruote li chiamavano alcuni residenti ieri sera in paese, e lo sono davvero.

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