CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Alluvione, altra causa dei residenti: "Vogliamo evitare danni futuri"

Zona Ravone, l’avvocato: "Si chiede al tribunale di obbligare ad agire Comune, Regione, commissario e Bonifica"

Una foto scattata da uno dei ricorrenti nella sua abitazione subito dopo l’alluvione dell’ottobre 2024

Una foto scattata da uno dei ricorrenti nella sua abitazione subito dopo l’alluvione dell’ottobre 2024

Una denuncia per danno temuto. L’hanno presentata venti residenti tra via di Ravone, via del Genio e via Zoccoli, strade bolognesi fortemente colpite dall’esondazione del torrente Ravone dell’ottobre 2024: tramite l’avvocato Adriano Travaglia e supportati dal Comitato dissesto idrogeologico di Bologna, hanno promosso un’azione per denuncia di danno temuto davanti al tribunale bolognese, che ha fissato un’udienza per mercoledì (4 giugno). Con questo ricorso, i residenti di quelle strade chiedono al tribunale di condannare il Comune, la Regione, il commissario straordinario e il Consorzio della Bonifica Renana a provvedere a quanto necessario alla messa in sicurezza del bacino idrogeologico del Ravone, prevedendo una penale per ogni giorno di ritardo e una cauzione di circa tre milioni di euro. La denuncia per danno temuto può essere presentata da chi ha ragione di temere che a edifici o proprietà possano arrivare futuri danni, in mancanza di un’azione che ponga fine alla situazione di pericolo. Il giudice può disporre una garanzia per danni eventuali. "Dalla prima ora dell’ultimo evento alluvionale, nell’ottobre 2024 – spiega l’avvocato Travaglia –, ho iniziato ad approfondire la questione rappresentando alcuni cittadini che si sono poi costituiti nel Comitato dissesto idrogeologico di Bologna. In nome loro, in questi mesi, avevo già rappresentato più volte i problemi, e non solo i danni già patiti dai cittadini, ma anche il fatto che nessuno avesse messo in sicurezza il torrente, il suo bacino e il tratto tombato".

Tre le situazioni di difficoltà e rischio. In via di Ravone, all’inizio della tombatura, ogni volta c’è la minaccia dell’esondazione del Ravone. "Il secondo problema è su via del Genio, dalla collina dietro la strada scende infatti acqua meteorica, alluvionale, che viene incanalata appunto in via del Genio e va ad allagare tutte le abitazioni che si trovano lì", spiega Travaglia. Terzo punto, il tratto tombato, che era stato completamente divelto e che si trova tra via Zoccoli e via Dalmonte. "Questi, i problemi fondamentali per i cittadini che io rappresento e, dopo sei mesi di continui tira e molla con l’amministrazione, visto che nulla è stato fatto, si è deciso di andare in tribunale per presentare questa azione civile – denuncia per danno temuto –, con cui si fa presente al giudice che c’è una situazione di grave pericolo, tema più ampio che abbraccia poi l’incolumità dei cittadini".

Con questo atto, si chiede al giudice di obbligare le amministrazioni a mettere in sicurezza quel territorio, cioè il bacino idrogeologico del Ravone. "Siamo sicuri che il Comune abbia piena consapevolezza della situazione almeno dal 2008", sottolinea Travaglia. Il 4 giugno, nell’udienza davanti al giudice, presenzieranno le amministrazioni coinvolte, vale a dire Comune, Regione, commissario e Bonifica. I cittadini chiedono anche che il giudice fissi una penale per "il ritardo nell’esecuzione dei lavori necessari e una cauzione per i danni che dovessero occorrere nuovamente per l’inerzia delle amministrazioni".