MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Alluvione, ecco le risorse: "Ma per chi ha perso tutto 5mila euro non bastano"

Stanziati gli aiuti per le famiglie colpite dal maltempo di settembre e ottobre. I residenti di via Andrea Costa sono concordi: "La cifra è insufficiente. E quei fondi, che comunque sono meglio di niente, dovevano arrivare prima"

Via Andrea Costa fu una delle strade più colpite dall’alluvione dell’ottobre scorso: i danni a case e negozi furono ingenti

Via Andrea Costa fu una delle strade più colpite dall’alluvione dell’ottobre scorso: i danni a case e negozi furono ingenti

Bologna, 15 aprile 2025 – "Tempi più veloci e maggiori risorse per aiutare le famiglie". È unanime il parere dei cittadini dopo la notizia dell’arrivo dei contributi di immediato sostegno per le famiglie colpite dall’alluvione dell’ottobre scorso, che si è abbattuta sui territori dell’Emilia-Romagna allagando anche diverse zone della città. E proprio in via Andrea Costa, uno dei luoghi maggiormente colpiti nella notte del 19 ottobre, quando le strade si sono trasformate in fiumi, i commenti circolano rapidi.

Contributi di sostegno e reazioni dei cittadini

In tanti qui hanno visto cantine, garage e case allagate o veicoli perduti. E l’idea dell’erogazione degli aiuti (dal valore iniziale di cinquemila euro per chi ha visto la propria dimora principale allagata o direttamente interessata da movimenti franosi o smottamenti che l’hanno resa non utilizzabile, e con la possibilità di ottenere ulteriori cinquemila euro di ‘contributo rafforzato’ solo per chi è stato colpito anche dall’alluvione del maggio 2023) fa storcere il naso a parecchi.

Patrizia Parma esprime il suo disappunto: "Si tratta, infatti, di un contributo che sarebbe dovuto arrivare nell’immediatezza, ora siamo in ritardo. Il valore degli aiuti è di cinquemila euro, una cifra che non basterà. Parliamo proprio del minimo indispensabile se consideriamo le famiglie che sono rimaste senza casa, con danni morali e affettivi".

Necessità di risorse tempestive e snellimento burocratico

Per velocizzare i tempi, oltre a "snellire la burocrazia – continua Parma –, servirebbe destinare già delle risorse nel bilancio per questi eventi, dato il cambiamento climatico".

Chi ha vissuto la furia del Ravone, infatti, ha "timore ogni volta che piove – confessa Manuela Tattini –. Questo contributo è nulla rispetto ai danni che in tanti hanno avuto. Andrebbero velocizzati le tempistiche, che sono bibliche". Oltre le parole: "Serve che questi aiuti arrivino davvero nelle tasche degli alluvionati. Ci sentiamo presi in giro da chi dovrebbe aiutarci".

Filippo Mariano aggiunge: "È giusto che il governo e l’amministrazione si diano da fare, snellendo anche la burocrazia, che è uno dei principali problemi mai risolti nel nostro Paese. Qui la gente ha subito gravi danni, che non possono essere risanati con cinquemila euro. Servono maggiori risorse".

Le testimonianze dei colpiti dall'alluvione

Davanti al Bar Venezia e alla chiesa di San Paolo di Ravone, luoghi simbolo dell’alluvione a Bologna, il pensiero è lo stesso. Luigi Grandi racconta: "In via Andrea Costa ci sono attività che non hanno più riaperto, figuriamoci le famiglie che hanno perso la casa o sono senza auto. Con cinquemila euro si fa ben poco: chi subisce i danni ha bisogno di aiuti nell’immediato". Il pensiero si incupisce se si ripensa a quella notte: "Mi ricordo ancora l’acqua fino alle ginocchia. La strada era un fiume".

Tra gli alluvionati, anche Roberto Lamberti: "Mi sono rimboccato le maniche e me la sono vista da solo, come hanno fatto tutti – ammette –. Per chi ha perso tutto, contando danni che vanno oltre i 30mila euro, i cinquemila che arriveranno sono pochi. È stata una brutta notte".

Angelo Leone aggiunge: "La cifra è irrisoria e il rimborso arriva tardi. Ora bisognerà verificare quando queste risorse arriveranno sul conto corrente degli alluvionati". Stefano Zanetti fa eco: "Sono ancora disperati, perché hanno perso tutto. Questi cinquemila euro rappresentano una presa in giro per i danni che hanno avuto i cittadini".

Nella zona dello stadio, Mario Fogacci dice: "Noi ci siamo dati da fare subito, ma c’è chi ha subito danni enormi. Oltre alle case, in molti hanno perso i beni mobili, come le auto o i motorini. Con cinquemila euro si riesce a ripristinare ben poco".