
Alluvioni 2023 e 2024 in Emilia Romagna. Ricostruzione, gestione unificata: svolta per accelerare i lavori
Bologna, 11 marzo 2025 – Qualcosa è cambiato quando si parla di alluvione e, soprattutto, di rapporti tra governo centrale ed enti locali per la ricostruzione dei territori emiliano-romagnoli devastati dalla furia dell’acqua. La dimostrazione è tutta nel decreto che il governo è pronto ad approvare nell’arco di quindici giorni per unificare la gestione della ricostruzione post eventi alluvionali del maggio 2023 con quella relativa alle esondazioni di settembre e ottobre 2024.
Il decreto ha l’obiettivo di semplificare le procedure e soprattutto di evitare la confusione e la sovrapposizione degli interventi di ripristino e messa in sicurezza nei territori colpiti due o tre volte consecutive. Tradotto in pratica: impedire che nello stesso comune o nella stessa frazione si intervenga una prima volta perché esiste un piano relativo ai danni causati dall’alluvione di maggio 2023 e poi una seconda solo perché l’iter relativo ai danni delle alluvioni del 2024 ha seguito un percorso differente e distaccato. La parola d’ordine, insomma, è programmazione: per impiegare al meglio le ingenti risorse disponibili e per velocizzare l’avvio dei cantieri sul territorio. Dopo mesi di polemiche roventi tra governo di centrodestra ed enti locali di centrosinistra, di rimpallo di responsabilità e di accuse e veti incrociati – complice anche il clima elettorale per le Regionali dello scorso novembre – il cambio di scenario è notevole. Una specie di ‘deponete le armi e collaborate’.
Il decreto conterrà al suo interno anche l’inserimento dei criteri per l’assunzione, da parte degli enti locali, di personale ad hoc da destinare alla ricostruzione e alla gestione dei relativi progetti. Proprio la scarsa disponibilità di tecnici e professionisti tra gli organici di Comuni, Città metropolitane e Province era stata più volte evidenziata come uno dei principali ostacoli da superare per velocizzare gli interventi.
L’adozione del decreto è senza dubbio frutto del rinnovato clima di collaborazione tra enti locali e governo centrale, favorito dal lavoro del nuovo commissario alla ricostruzione Fabrizio Curcio, che nei primi mesi del suo incarico ha contribuito al superamento di incomprensioni e distanze tra Roma e il territorio emiliano-romagnolo. Ora non resta che aspettare l’ok di Palazzo Chigi al testo per voltare pagina e lasciarsi alle spalle una (fin troppo) lunga stagione di polemiche.