Unibo, spazi aperti per contrastare la movida

La proposta di Condello, delegato del Rettore: "Eventi anche la sera e la notte. Serve per raccontare la comunità universitaria: basta propaganda anti studenti"

Movida in zona universitaria

Movida in zona universitaria

Bologna, 17 maggio 2022 - Aprire gli spazi della cittadella universitaria la sera e, perché no, anche la notte. Come già successo in passato. "Non per fare festa, ma per fare università": proposte, eventi, iniziative per far conoscere la comunità studentesca e il mondo dell’ateneo. Per "aprirlo alla città", appunto. La spinta, "positiva e non proibizionistica" arriva da Federico Condello, delegato per gli studenti dell’Alma Mater, che per contrastare la movida selvaggia pesca nella memoria e propone di offrire alla città attività universitarie che, forse, potrebbero essere in grado di risolvere i molteplici problemi legati alla zona di piazza Verdi e dintorni. O, se non altro, riempire quegli spazi troppo spesso oggetto di risse, violenza e degrado. Condello ne ha parlato all’agenzia ‘Dire’, con la vicesindaca Emily Clancy, per cercare di mettere in campo soluzioni concrete: "Piccoli esperimenti pilota, che compimmo tra il 2013 e il 2014, ci dissero che questo può cambiare un po’ per volta anche la popolazione che frequenta la zona universitaria – sottolinea il delegato del Rettore –. Servono risposte positive e non proibizionistiche, gli spazi vanno aperti di più: noi vogliamo farlo con i nostri, sono convinto che anche la città lo farà sempre di più con i suoi".

La proposta va nella direzione di contrastare la "cattiva propaganda" portata avanti da qualcuno contro la popolazione universitaria: "Sappiamo bene che una parte del’opinione pubblica insiste sul fatto che gli studenti imbrattano con i graffiti, fanno chiasso, alimentano lo spaccio e, ovviamente, non studiano – puntualizza con sarcasmo il professore –. Sono però convinto che gran parte della città sappia che non è così e che, se si accolgono al meglio gli studenti, impareranno ad amare e rispettare la città. E la amano già moltissimo".

"C’è un grande lavoro di contro propaganda da fare in maniera capillare e anche con grandi eventi pubblici, organizzati insieme alla città, come i dottorati in piazza o ‘AlmaFest’ – insiste Condello –. Conta anche questo: mostrare la bellezza della comunità studentesca è uno dei più forti argomenti per contrastare un discorso che non è soltanto odioso, ma anche stupido".

Dialogo, proposte attive, condivisione della città, insomma, i filoni portati avanti dal delegato dell’Unibo, che ammette poi come, "in una città che vuole accogliere 70mila studenti, un po’ di chiasso ci sarà sempre".

"Tra l’altro in piazza Verdi io continuo a vedere anche un sacco di miei coetanei – chiosa il docente sorridendo in maniera provocatoria –, ma lasciamo correre".

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