Ammendola, l’ultimo saluto al ‘gigante buono’

Chiesa gremita a Quarto Inferiore per le esequie del pizzaiolo anti-mafia del Pilastro. Lepore alla cerimonia ‘laica’ tenuta all’Estragon

Migration

di Giorgia De Cupertinis

È un mazzo di rose celesti come il ’suo’ Napoli e la maglia storica della sua squadra del cuore ad accompagnare il feretro di Michele Ammendola durante il suo ultimo viaggio, in un’atmosfera pervasa da unanime commozione. Il pizzaiolo – scomparso pochi giorni fa a causa di un malore fatale – era stato capace di farsi amare da tutti. Lo testimonia la numerosa folla di presenti, impossibile da contenere nelle mura della chiesa di San Michele, a Quarto Inferiore, dove si sono svolti i funerali ieri mattina: gremito, infatti, anche il piazzale adiacente, dove gli amici, stretti in un abbraccio spirituale, hanno voluto essere presenti per salutare "un uomo generoso, dal cuore grande".

Titolare della pizzeria etica ’Porta Pazienza’ al Pilastro, durante la sua vita Michele era stato capace di tradurre l’impegno sociale in uno strumento quotidiano volto ad aiutare la comunità, a partire proprio dalla sua realtà culinaria, dove persone fragili o con disabilità trovavano un impiego e dove, allo stesso tempo, i prodotti alimentari provenivano dalle terre confiscate alle organizzazioni criminali. Anche la lotta alle mafie, infatti, designava un importante impegno che Michele si era assunto nel suo breve cammino, i cui progetti per la giustizia sociale si erano intrecciati a quelli di ‘Libera’ di don Luigi Ciotti: tanti i soci dell’associazione presenti ai funerali per dare all’amico l’ultimo saluto.

Ma non solo. Michele era anche socio dell’Angsa, l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici che, pochi giorni dopo la scomparsa di Ammendola, ha dato il via a una raccolta fondi per il figlio Luca, con l’obiettivo di finanziare le ore educative che gli serviranno a scuola. Tanti, dunque, i progetti capaci di costellare la vita del ‘gigante buono’ – che tra meno di una settimana avrebbe compiuto 46 anni – e tutti portati avanti con il sorriso, lo stesso che lo ritrae gioioso nella foto accanto al libro delle condoglianze, all’ingresso della chiesa. C’è chi lascia una firma o un ricordo – come la lettera letta ai presenti durante la cerimonia da uno dei ‘suoi’ ragazzi - oppure chi condivide, sottovoce, la memoria di un momento trascorso insieme a Michele, "impossibile da dimenticare". Dopo la cerimonia laica tenutasi all’Estragon – dove tra le autorità cittadine era presente anche il sindaco Matteo Lepore – hanno partecipato ai funerali anche l’assessore comunale Massimo Bugani, il sindaco di Granarolo Alessandro Ricci e il senatore Sandro Ruotolo. Un affetto smisurato, capace di legare come un filo invisibile i cuori di tutti i presenti: al termine del rito funebre, sotto il timido sole di gennaio, è stato un forte applauso a salutare "un amico, un papà e un uomo spesosi per gli altri".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro