
Sopra, Stefano Betti, costruttore modenese, futuro presidente dell’Ance Emilia Federica Zini e Paolo Alberti Pizzoli saranno i due vicepresidenti
Fra i due litiganti, il terzo gode. La guerra scoppiata dentro l’Ance Emilia dopo il burrascoso addio del presidente Leonardo Fornaciari si conclude con un accordo che ’premia’ il terzo, il costruttore modenese Stefano Betti, rispetto ai due litiganti, il ferrarese Paolo Alberti Pezzoli e l’imolese Federica Zini. Alberti Pezzoli e Zini si erano infatti candidati alla successione di Fornaciari alla guida di due liste sostenute dalle rispettive cordate, l’una ferrarese e l’altra bolognese. Ma nel corso delle audizioni che si sono svolte nei mesi scorsi è emerso che c’era un sostanziale equilibrio e quindi nessuno dei due avrebbe avuto i voti necessari per essere eletto. E così entrambi hanno preso atto della situazione ed è stato trovato un accordo.
Risultato: i contendenti hanno ritirato la propria candidatura ed è stata varata una lista unitaria il cui candidato presidente sarà appunto il modenese Betti. Alberti Pezzoli e Zini saranno i vicepresidenti, mentre Achille Dal Rio sarà il tesoriere. La lista unitaria è stata proposta nei giorni scorsi dalla Commissione di designazione e sarà sottoposta all’approvazione della prossima Assemblea elettiva dell’Ance.
Si chiude così, con un accordo che evita una spaccatura ancora più profonda e palese, la piccola guerra interna che nei mesi scorsi aveva agitato l’associazione dei costruttori delle tre province. Resta però aperto l’altro fronte, quello che riguarda il presidente uscente Fornaciari e le accuse mosse contro di lui da alcuni soci. La Procura e la Guardia di finanza stanno infatti indagando, nell’ambito di un’inchiesta conoscitiva senza indagati né titoli di reato, sulle contestazioni che hanno portato Fornaciari all’addio prima della scadenza naturale del mandato.
Al vaglio degli inquirenti sono finite alcune accuse che riguardano, in particolare, il maxi-appalto della Torre del Tecnopolo per il quale all’ex presidente è stato contestato – con tanto di lettere da parte degli esponenti del Consiglio generale dell’associazione e di un’istruttoria da parte dei probiviri – di aver tentato di privilegiare la sua azienda, la Tredil Bologna. Non solo: Fornaciari è stato anche accusato di aver usato risorse dell’Ance a fini personali. L’interessato ha sempre respinto con sdegno le accuse, definite "infondate e gravissime". Se non verranno trovati riscontri, il fascicolo sarà archiviato.