Si apre ufficialmente la corsa alla poltrona di presidente dell’Ance Emilia dopo l’uscita di scena anticipata, e burrascosa, di Leonardo Fornaciari. Giovedì si è infatti svolta l’assemblea dell’associazione dei costruttori in cui doveva essere illustrato il percorso che porterà all’elezione del nuovo presidente. E, se il buongiorno si vede dal mattino, la campagna si annuncia piuttosto accesa. Questo perché i termini per presentare le candidature erano in teoria chiusi e in lizza c’era una sola lista, guidata dal ferrarese Paolo Alberti Pezzoli, uno dei due attuali vicepresidenti. Ma altri associati (l’Ance Emilia, area Centro, ne conta circa 400 fra Bologna, Modena e Ferrara) hanno chiesto che fossero riaperti i termini per presentare le candidature, in modo da dare la possibilità di correre a una o più liste alternative a quella di Pezzoli, a partire da una cordata con un candidato bolognese. E così l’assemblea si è divisa e si è deciso di mettere la questione al voto. Alla fine, la maggioranza si è espressa per riaprire i termini, quindi fino a marzo si potranno presentare altri candidati. Una vittoria, pare, abbastanza risicata.
Il percorso, dunque, ora si allungherà nei tempi e vedrà altri protagonisti in corsa, oltre a Pezzoli. Il quale non si scompone: "Io sono molto sereno – dice –, sono e resto candidato alla futura presidenza e aspetto di capire quali saranno i prossimi passi".
Quel che è certo è che l’era di Fornaciari, bolognese doc, è ormai prossima alla fine, in anticipo di un anno. La scadenza naturale sarebbe stata infatti nel 2026, ma la bufera scoppiata nei mesi scorsi ha portato a una brusca accelerazione. Fornaciari, che resterà comunque in carica fino alle elezioni previste nei prossimi mesi e che giovedì ha presieduto l’assemblea, ha deciso di non ripresentarsi dopo che è scoppiato il caso dell’appalto del Tecnopolo. Gli è infatti stato contestato, con tanto di istruttoria da parte dei probiviri e lettere da parte di esponenti del Consiglio generale, di aver avuto interessi personali nella realizzazione di una torre direzionale nel Tecnopolo. Fornaciari è titolare dell’azienda Tredilbologna e avrebbe dunque avuto, secondo le contestazioni, un qualche ruolo nel mastodontico progetto, dove sono coinvolti anche colossi hi-tech come Nvidia, Stmicroelectronics e Cisco.
Accuse che Fornaciari ha sempre respinto con forza, scrivendo anche una lettera agli associati in cui bollava le contestazioni su "presunti interessi personali con la Regione e Confindustria Emilia" per la realizzazione della torre come "accuse infondate e gravissime", e sottolineando che si tratta di un progetto "di ambito pubblico" su cui "ad oggi non esiste alcun accordo".
g. d.