Andrea De Maria "Io eletto grazie al Pd unito Chi vince le elezioni stia ai vertici del partito"

Il deputato riconfermato: "Sul congresso ha ragione Bonaccini, sì a un moderno riformismo. Ringrazio Critelli, si è impegnato per me"

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di Paolo Rosato

Andrea De Maria, lei è stato riconfermato deputato dopo la vittoria nel collegio uninominale della Bassa bolognese e di parte del Modenese fino a Carpi. Una vittoria che nella notte sembrava difficile, poi il sospiro di sollievo all’alba. Merito del fortino rosso o di una campagna elettorale lancia in resta?

"Voglio ringraziare di cuore chi è stato al mio fianco in una sfida molto difficile. Il collegio dove ero candidato, con questi dati a livello nazionale, era considerato perso. Invece abbiamo vinto, grazie all’ impegno appassionato di tante e di tanti. Ora la mia prima responsabilità sarà, come ho sempre detto, portare in Parlamento le priorità e le problematiche del territorio che sarò chiamato a rappresentare".

Visto il vento attuale, un candidato di centrodestra più conosciuto di Galati sarebbe stato più difficile da battere?

"La candidatura di un ‘paracadutato’ credo sia stata una scelta poco rispettosa anche verso personalità del centrodestra legate al territorio che potevano esserci. Non voglio entrare nel dibattito di altri, ma oggettivamente credo sia così. Devo dire che resta l’amarezza per aver visto Veronesi, eletto sindaco con i voti del Pd ed assessore in Città metropolitana, attaccare solo e unicamente me in campagna elettorale, fino a difendere esplicitamente il candidato della destra proprio su questo punto. Comunque gli hanno risposto gli elettori di Anzola, visto che nel Comune dove è sindaco il Pd ha avuto il miglior risultato nel collegio".

Tanti sindaci che sono oggi opposizione all’interno del partito hanno fatta convintamente la campagna per lei. Anche loro sono stati decisivi?

"Il Pd nel collegio è stato unito e si è tutto mobilitato. Nei Comuni della Città metropolitana come in quelli della provincia di Modena. E Francesco Critelli si è messo in campo personalmente con grande impegno. Una unità fondamentale per il risultato che insieme abbiamo conquistato".

Quali sono le battaglie del territorio a cui ridarà la priorità in Parlamento?

"Ho lavorato a un programma di priorità per i Comuni del collegio con i sindaci, gli amministratori, le organizzazioni di categoria, il Pd e le altre forze della coalizione che hanno sostenuto la mia candidatura. Dalle infrastrutture alla Sanità, dal sostegno alle imprese alla formazione, dalla difesa del suolo alla valorizzazione della agricoltura e dell’ agroalimentare. Ho già progetti di legge e iniziative di sindacato ispettivo pronti per l’ avvio della nuova legislatura"

Pd sconfitto nel resto d’Italia, quali le ragioni?

"Credo che il Pd ora debba ragionare seriamente di un risultato così difficile e di come affrontare la fase politica che si è aperta con il voto di domenica".

Il segretario nazionale Enrico Letta ha aperto il congresso anticipato: lei, nel caso, sosterrebbe la possibile candidatura di Stefano Bonaccini?

"Letta ha fatto una scelta giusta. Sul congresso mi ritrovo pienamente nelle parole di Bonaccini di ieri. Non è il momento di parlare di nomi e nemmeno di alleanze. Ragioniamo di come essere in campo nella fase nuova che si è aperta. Di come fare vivere nel Paese i valori della Costituzione e dell’europeismo, di come dare vita a un moderno riformismo, insieme forte negli ideali ed efficace nelle politiche. Su questo dall’Emilia-Romagna può venire un contributo fondamentale che dovremo mettere in campo fino in fondo. Poi mi permetto di aggiungere un suggerimento: se nel Pd si cominciasse a promuovere chi le elezioni le vince, aldilà di logiche di fedeltà correntizia, forse si costruirebbe un gruppo dirigente nazionale che sa come si fa a vincere quando è il momento di farlo".

Elly Schlein è un’altra opzione per il nuovo Pd?

"Sui nomi ho detto prima. Ringrazio Ellly come ringrazio Stefano e i candidati e le personalità che mi sono state accanto nella battaglia elettorale nel collegio, mettendoci la faccia con grande generosità".

Infine Marzabotto, dove il Pd vince, ma non ce la fa invece Valentina Cuppi. Quella posizione nel listino è stata un errore?

"Sì. Se si candida la presidente nazionale del partito va messa capolista".

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