Andrea De Maria "Pd, candidatura unitaria Non ci sono le condizioni per le primarie"

Il deputato si chiama fuori dalla corsa a sindaco: "Il mio impegno per Bologna è in Parlamento. I nomi oggi in campo sono forti e di qualità"

Migration

Luca

Orsi

Da qualche tempo è il convitato di pietra in ogni discussione su chi sarà il candidato sindaco del Pd nel 2021. Andrea De Maria, deputato dem dal 2013, segretario dell’Ufficio di presidenza della Camera, potrebbe essere – se si vuole dare retta ai rumors – il ‘nome forte’ che il segretario Luigi Tosiani sarebbe pronto a estrarre dal cilindro per compattare il partito e scongiurare pericolose lotte fratricide interne.

De Maria, finora, è rimasto defilato, alla finestra. Chi lo conosce bene assicura che segue "molto, molto da vicino" il percorso che porterà, sembra entro Natale, alla scelta del candidato sindaco. Ma che assicura anche di non essere della partita.

Il segretario afferma: ci sono le condizioni per una candidatura unitaria. Che ne pensa?

"Tosiani sta facendo un ottimo lavoro. E ha trovato nelle assemblee dei nostri Circoli un grande sostegno. Per quanto mi riguarda, ho sempre considerato un obiettivo molto importante trovare le condizioni di una candidatura unitaria del Pd. Considero da sempre l’unità un valore e un punto di forza".

Nel partito, però, c’è chi chiede di non escludere a priori le primarie.

"Io credo che di fronte all’attuale emergenza sanitaria e all’oggettiva difficoltà a svolgere elezioni primarie, cresca ancora di più la responsabilità dei gruppi dirigenti nel trovare una sintesi unitaria".

Potrebbe essere lei questa ‘sintesi unitaria’?

"L’ho detto a chi mi ha chiesto di mettermi in gioco: il mio impegno per Bologna è in Parlamento. Dove ho l’onore di rappresentare il collegio della nostra città e dove credo di aver dimostrato un forte impegno per i problemi del territorio".

Si parla anche di Elisabetta Gualmini, eurodeputata dem.

"È un nome di alto profilo. Come ho detto, è bene che ci siano in campo più ipotesi forti su cui ragionare".

Le ipotesi non mancano. Ci sono tre assessori comunali: Lepore, Aitini e Lombardo. C’è l’esperienza di Alberani, presidente dell’Acer. Come giudica questi possibili candidati?

"Sono candidature forti e di qualità. Averle in campo aiuterà molto i nostri gruppi dirigenti a fare la scelta migliore per la città e più unitaria nel Partito democratico".

Veniamo alla coalizione. Tutti invocano un’alleanza ampia, ‘modello Bonaccini’. È d’accordo?

"Penso a una coalizione che sia davvero larga, che guardi a Sinistra e al Centro, come alle elezioni regionali".

Aperta anche al Movimento cinque stelle?

"Aperta non soltanto al Movimento cinque stelle, ma anche ai movimenti civici".

L’obiettivo è vincere già al primo turno?

"L’obiettivo non è soltanto vincere bene, ma ancor più governare poi con il massimo radicamento nella società bolognese. Certo, nella chiarezza delle priorità programmatiche. Così si è fatto in Regione: dalla preziosissima esperienza di Emilia-Romagna Coraggiosa alla lista civica del Presidente".

Fra i civici c’è la novità del movimento guidato da Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom. Ritiene che possa essere parte della coalizione di centrosinistra?

"Ritengo il movimento civico che sta nascendo su iniziativa di Tonelli un interlocutore di grande interesse".

L’ex ministro Galletti invita il Pd a ‘essere davvero un partito riformista’ coinvolgendo forze civiche come quella di Tonelli.

"Ho trovato molto positivi i segnali di attenzione al Pd di Galletti".

L’assessore Lepore ha dichiarato, in un’intervista al ‘Carlino’, che se il Pd convergerà su un candidato che non sia lui chiederà di sapere ‘per quali temi e per quali obiettivi’.

"Sempre in quella intervista, Matteo Lepore ha sostenuto anche il valore del percorso che ha messo in campo il segretario Tosiani e ci si è riconosciuto. Considero questo un fatto importante".

All’assemblea pd del Navile, c’è chi ha detto no a ‘generalissimi paracadutati da fuori’. Crede che si riferisse alla Gualmini e a lei?

"Per quanto mi riguarda, che si possa dire che a Bologna sono catapultato mi pare quanto meno ingeneroso: ho dedicato tutta la mia vita all’ impegno per la mia città".

Qualcun altro ha invece invitato caldamente tutti gli eletti a portare a termine il proprio mandato, senza lasciare le cose a metà. Anche in questo caso, le sono fischiate le orecchie?

"In generale trovo infondata l’idea per cui non si possa ragionare di candidati sindaco che oggi hanno altri ruoli istituzionali".

Perché?

"Se vogliamo guardare ai più forti e capaci, è naturale che qualcuna delle figure a cui si può pensare abbia già altre funzioni istituzionali".

Insomma, non lo vede come un problema?

"Lo considero un punto di forza, non un problema".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro