Anna Mignani, pittrice dimenticata

Biancastella

Antonino

È un necrologio di Cesare Masini, Segretario della Accademia di Belle Arti a fornire i dettagli della biografia di Anna Mignani "nota e lodata pittrice meritevole di fama più larga, poco pagata perché l’opinione del pubblico è sempre minore pei lavori di mano femminina". Siamo nel 1847 e di lì a poco questa artista sarà dimenticata dalla storiografia. Nata a Bologna nel 1786 la giovane Anna riceve i primi rudimenti di disegno e pittura da Jacopo Calvi, detto "il Sordino", che indirizza l’allieva allo studio dei pittori della tradizione da Raffaello ai Carracci. È del 1810 la sua prima esposizione: una grande pala d’altare raffigurante San Francesco; il Calvi soddisfatto scriveva di aver sempre riconosciuto nella giovane "ingegno e disposizione adattata a fare un’ottima riuscita". E quest’arte per Anna diventa un vero e proprio lavoro: riceve committenze per ritratti, quadri con soggetti sacri e profani e pale d’altare. Nel 1815 sposa Giambattista Grilli, professore dello Studio Bolognese e la coppia, facendo affidamento solo sui guadagni delle loro attività, raggiunge una discreta stabilità economica, mentre il successo della pittrice è tale che viene nel 1824 aggregata come accademica d’onore presso l’Accademia di Belle Arti. La morte improvvisa del marito nel 1837 cambia, però, questa situazione e Anna viene a trovarsi in tali difficoltà economiche, a causa delle diminuite committenze e del suo cagionevole stato di salute, che rasenta l’indigenza, così per non "elemosinare in mezzo ad una strada", invia al Papa una petizione per ottenere la pensione che sarebbe spettata al marito. La ottiene e grazie anche a un lascito di 200 scudi da parte del Prof. Valeriani, collega del marito, può trascorrere gli ultimi anni di vita con serenità. Muore nel 1846 e, inspiegabilmente, la lapide della tomba di famiglia alla Certosa non riporta il suo nome. La sua memoria è lasciata invece alle numerose opere conservate nelle chiese di Bologna e della provincia e in altre istituzioni.

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