Anthropocene: da Palumbo a Gabos, i fumetti per l’ambiente

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Cambiamenti climatici e riscaldamento globale, ma anche commercio di animali selvatici e mari minacciati dalla plastica e dall’inquinamento. È una ‘fotografia’ dello stato attuale del pianeta, raccontata da 79 opere, di altrettanti artisti, la mostra ‘Anthropocene, ovvero… possiamo salvare il nostro pianeta’, che apre da martedì fino al 7 dicembre al DamsLab di piazzetta Pasolini.

Gli artisti si servono della letteratura disegnata e del linguaggio del fumetto, su carta e in digitale, perché l’arte "è sempre stata molto di più che fare segni su una pagina. L’arte sarà sempre un metodo per dare senso al mondo, per documentare i cambiamenti e per guidarli", spiegano gli organizzatori (Radio Città Fujiko, C.R.A.P., DamsLab, Fumettomania Factory, con il contributo di Bar La Linea, Coconino press e Corte dell’Abbadessa).

Tra i tanti nomi in esposizione: Bryan Talbot, Lelio Bonaccorso, Giuseppe Palumbo, Otto Gabos, Lele Corvi, Michela De Domenico, Gino Vercelli, Gianluca Costantini, Giovanni Rigano, Federico Bertolucci, Roberta Sakka Sacchi e molti altri. Ci sarà in mostra anche un’opera in tre dimensioni, ‘Il dodo’, un uccello incapace di volare, estinto ormai da tempo, in arrivo dal parco ‘Dinosauri in carne e ossa’ di San Lazzaro che collabora all’iniziativa.

"La collaborazione vuole ricordarci – sottolinea Alfredo Pasquali, presidente di Radio Città Fujiko – che se si sono estinti questi ‘bestioni’, non è affatto impossibile si estingua anche l’uomo". E aggiunge: "Serve una spinta dal basso per spronare i governi a fare qualcosa tra un flop e l’altro, come è stata anche la Cop27, rispetto alla salvaguardia dell’ambiente". A corredo della mostra, il ricco catalogo con saggi brevi, racconti e, nella terza parte, ‘Anthropocene. Alla ricerca dell’ambiente nel ‘Pioniere’ di Gianni Rodari’. Sabato 3 dicembre, inoltre, dalle 11, Alessandro Lise e Alberto Talami presentano la loro graphic novel ‘Jungle Justice’ (Coconico press Edizioni) all’interno del DamsLab.

Amalia Apicella

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