Bologna, antistadio, bando per due anni. "Nuova sede durante i lavori"

Durata fino al 2019. Ristrutturazione del Dall’Ara, il Comune rassicura le società sportive sul loro futuro

Come sarà il nuovo stadio Dall'Ara

Come sarà il nuovo stadio Dall'Ara

Bologna, 22 marzo 2017 - Un nuovo bando di gestione per l’antistadio per i prossimi due anni e la rassicurazione che le società sportive di base che gravitano attorno al Dall’Ara non saranno sacrificate in nome della riqualificazione dello stadio. E’ una fumata tutto sommato bianca quella che è uscita dal primo incontro a Palazzo d’Accursio tra l’assessore allo Sport Matteo Lepore e le associazioni che hanno sede allo stadio e all’antistadio. Un passo preliminare in vista del primo tavolo tra i tecnici della giunta e quelli del Bologna Calcio per cominciare a studiare il progetto (guarda le foto dei rendering) chiamato a cambiare volto al Dall’Ara, al Cierrebì e ai Prati di Caprara (l’incontro si farà entro fine mese).

Intanto, le associazioni sportive hanno incassato la promessa che non saranno lasciate sole dal Comune. Tradotto: «L’unica cosa che chiediamo è che una volta stabilito il progetto e fissati i tempi per realizzarlo, non ci si dimentichi la necessità di una nuova sede fin da subito», spiega Federico Panieri del Cus Bologna, capofila dell’Ati che gestisce l’antistadio. Tra Cus, Sempre Avanti, Acquadela, Virtus, Fortitudo e altre realtà, sono migliaia le persone che utilizzano queste strutture, «un fondamentale presidio sul territorio», come ha ricordato durante l’incontro il presidente del Porto-Saragozza Lorenzo Cipriani.

Per questo il quartiere a breve lancerà il nuovo bando di gestione per il prossimo biennio, da settembre 2017 al 2019, data ipotetica di inizio dei lavori al Dall’Ara. Una garanzia in più per le associazioni: «Non siamo certamente contrari al progetto del Bologna Calcio, anzi auspichiamo che si vada avanti speditamente – ribadisce Panieri -: l’antistadio e lo stadio hanno in ogni caso bisogno di interventi strutturali». Come la pista di atletica, ridotta un colabrodo, o le palestre dove spesso piove dentro.

Ne è ben consapevole Lepore che in questi giorni ha lanciato il piano strategico dello sport: una lunga consultazione di tutti gli impianti e le attività di base che sono presenti in città, un percorso di ascolto che servirà a fare il punto e ad avere le idee chiare per il futuro. «Dobbiamo avere più impianti e di miglior qualità», è l’obiettivo dell’assessore che, vista la scarsezza di risorse, ha intenzione di puntare anche su partnership con privati e maggiore collaborazione dagli istituti di credito. Ma è naturale che la partita più importante è quella dello stadio. «Il nostro presidio è fondamentale, se ci dobbiamo spostare è necessario per noi rimanere in quella zona», è l’unico paletto messo dalle associazioni sportive.

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