Antonio Scianguetta morto sei giorni dopo l'incidente ad Argelato

L’operaio, 29 anni, era rimasto coinvolto in uno scontro con un’auto e un furgone

La vittima Antonio Scianguetta

La vittima Antonio Scianguetta

Argelato (Bologna), 8 agosto 2019 - Non ce l'ha fatta Antonio Scianguetta, l’operaio 29enne rimasto gravemente ferito il 31 luglio scorso dopo lo scontro tra la sua moto e un’auto, in via Canaletta, a Casadio di Argelato. Il giovane, originario di Mirandola nel Modenese e residente a Castel Maggiore, è morto dopo sei giorni di coma all’ospedale Maggiore, a causa dei traumi riportati al corpo e soprattutto alla testa.

L’incidente si era verificato in un tratto di strada ‘maledetto’ per i centauri: in due mesi ci sono stati tre incidenti mortali sempre ai danni di motociclisti, l’ultimo quello che ha portato alla morte di Scianguetta. Nello schianto del 31 luglio scorso, in cui ha perso la vita Scianguetta, era rimasta ferita anche una 35enne alla guida di un’Audi. La vettura aveva attraversato l’incrocio e colpito, oltre che il centauro, anche un furgone guidato da un 22enne, fermo alla intersezione, affacciata su via Canaletta.

La dinamica del sinistro era stata ricostruita dalla polizia locale della Reno Galliera accorsa sul posto con tre pattuglie. Dopo il terribile incidente, le condizioni, del 29enne erano apparse fin da subito molto gravi. Tanto da essere stato immediatamente trasportato in elisoccorso e in codice tre al Maggiore di Bologna. Ricoverato in rianimazione e in prognosi riservata sembrava, almeno nelle ore successive all’incidente, che non fosse in pericolo di vita. Invece dopo giorni in cui ha lottato tra la vita e la morte Scianguetta non ce l’ha fatta.

Originario di Mirandola ma residente per una vita a Reno Finalese, l’operaio aveva studiato a Finale Emilia sempre nel Modenese dove aveva frequentato le scuole medie e le superiori all’istituto Calvi. Dopo gli studi, il 29enne aveva trovato lavoro alla ditta Sagom tubi di Cento nel Ferrarese. Un lavoro che non ha mai abbandonato, anche a seguito del trasferimento nella Bassa Bolognese. Antonio lascia papà Angelo, mamma Paola, la sorella Angelica e l'amata figlioletta. Sul profilo Facebook dell’operaio, appresa la notizia della morte, gli amici lo stanno ricordando con ricordi e aneddoti.

 

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