Le truffe agli anziani sono tra i reati più odiosi, perché sfruttano buona fede e fragilità delle vittime per ottenere un bieco tornaconto. Tuttavia, le campagne di informazione e sensibilizzazione portare avanti dalle forze dell’ordine, non solo attraverso i media, ma anche con incontri in parrocchie e centri ricreativi e commerciali, stanno contribuendo ad aumentare la consapevolezza dell’esistenza (e della frequenza) di questa insidia. E danno i loro frutti: a fronte di otto truffe messe purtroppo a segno negli ultimi 60 giorni, nel solo mese di agosto sono state invece già sette le potenziali vittime che sono riuscite a sventare raggiri, mettendo in pratica i semplici ma efficaci consigli di polizia e carabinieri.
Due soltanto nel pomeriggio di martedì. Entrambi i tentativi sono andati in scena in zona Barca ed entrambi hanno visto il truffatore - non è escluso si tratti della stessa persona - recitare lo stesso copione. Ossia, quello del poliziotto, intenzionato a controllare le case delle vittime per verificare fantomatici furti. Il primo raggiro è stato sventato da una signora di 82 anni, residente in via della Barca. Il truffatore aveva bussato alla porta della pensionata, che era in casa con il marito, presentandosi come un agente del vicino commissariato Santa Viola. La donna però non si è fidata e ha chiamato il vero commissariato, per chiedere se, effettivamente, avessero inviato dei poliziotti per effettuare controlli. Mentre la signora era al telefono, il malintenzionato se l’è data a gambe. Erano le 14.
Un’ora dopo, la stessa scena si è ripetuta nella vicina via Leonello Grossi, con la vittima, una signora di 88 anni, che ha aperto la porta a un altro sedicente poliziotto. Che, dopo averle sventolato davanti, in tutta fretta, un tesserino, pretendeva di entrare nell’appartamento. La pensionata, però, non si è fatta abbindolare: ha chiesto di vedere bene il documento e quando il delinquente ha iniziato a tergiversare, ha chiamato il 113. A quel punto, il truffatore è scappato via. In entrambe le circostanze le vittime hanno poi chiamato la polizia, quella vera, che adesso sta lavorando per arrivare a identificare i truffatori. Analoghi episodi, nello stesso modo a lieto fine, si sono verificati in questo mese nelle zone Saffi, Saragozza, Murri, San Ruffillo (con intervento del personale delle Volanti e dei commissariati cittadini) e anche a San Lazzaro, dove sono intervenuti invece i carabinieri.