Appalto scuole Sicilia, 4 arresti. Coinvolta coop di Bologna

Secondo la Finanza, avrebbe emesso fatture false. Sequestrati beni per un milione, l'azienda: "Noi completamente estranei"

Appalto scuole, inchiesta della Finanza (Foto di repertorio Frasca)

Appalto scuole, inchiesta della Finanza (Foto di repertorio Frasca)

Bologna, 3 luglio 2019 – Un'indagine della Guardia di Finanza di Palermo coinvolge la cooperativa bolognese 'l'Operosa', vincitrice in Sicilia dell'appalto Consip 'Scuole Belle', finalizzato a sistemare gli istituti di tutta Italia. Le Fiamme Gialle ritengono che la coop avrebbe messo fatture false per un milione in modo da usufruire di vantaggi fiscali. E' dunque scattato un sequestro di beni per un valore pari.

La Guardia di Finanza, inoltre, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal giudice delle indagini preliminari nei confronti di quattro persone. Le accuse ipotizzate a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata all'emissione e all'utilizzo di fatture false, al riciclaggio e alla commissione di altri reati contro la pubblica amministrazione, falso e tentata truffa all'Inps.

L'Operosa: "Noi completamente estranei"

A seguito dell’indagine coordinata dalla Procura di Palermo, il presidente della cooperativa L'Operosa, Claudio Pozzi, intende immediatamente sottolineare “l’assoluta estraneità dell'azienda nei confronti dei fatti oggetto dell’indagine”.

“Va subito sgombrato il campo per evitare facili strumentalizzazioni – dichiara Pozzi –, i controlli effettuati dalla Guardia di Finanza riguardano fatti e cose completamente estranei al modo di agire della Cooperativa, è, quindi, nostro dovere difendere la serietà etico e morale de L’Operosa nei confronti dei Clienti, delle Istituzioni e della Comunità in generale, e che, anzi, svolge e ha sempre svolto la sua attività nel pieno rispetto della trasparenza e dell’osservanza della legge italiana”.

“Piuttosto – aggiunge - il fenomeno va circoscritto a comportamenti illegittimi di terzi soggetti che hanno agito in maniera fraudolenta ed illegale, servendosi del buon nome de L’Operosa e della sua presenza nel territorio siciliano per l’appalto “scuole belle”, le cui finalità erano, fino ad oggi, totalmente sconosciute alla direzione generale della Cooperativa”.

“Abbiamo fiducia nelle Istituzioni – conclude -, e siamo certi che il corso dell’indagine darà la certezza sulla totale estraneità de L’Opersoa ai fatti su cui si indaga, e alle quali abbiamo fornito tutti gli elementi utili per fare chiarezza sull’indagine stessa”.

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