Appello del soldato Usa, la ricerca si restringe

Adler in video: "Sono felice, grazie del vostro aiuto". Martin cerca, a 96 anni, tre bambini trovati nel ’44 sull’Appennino, fra Firenzuola e Monghidoro

Martin Adler in posa con i tre bambini durante la Seconda Guerra Mondiale

Martin Adler in posa con i tre bambini durante la Seconda Guerra Mondiale

di Letizia Gamberini

"Grazie a tutti. Sono felice". Ancora si emoziona, in un video e in un messaggio che manda al nostro giornale, il soldato americano Martin Adler, quasi 70 anni dopo aver scoperto dentro una cesta – nell’autunno del 1944, in una casa dell’Appennino – tre bambini invece che tre tedeschi. La storia è di quelle che sta conquistando il web e il cuore della gente: il giovane Martin, che con il compagno John Bronsky scattò una foto ai bambini, oggi ha 96 anni, capelli bianchi ma ancora tanto entusiasmo. E un sogno. Nato a New York, "con tanti amici italiani", dalla Florida vorrebbe sapere che ne è stato delle due piccole cui la madre mise il cappottino ’buono’ e di quello che doveva essere il fratello appena più grande. "Vorrei sapere cosa hanno fatto nella vita – spiega –. E’ straordinario, Dio ci stava guardando in quel momento, me e il mio compagno, pronti a sparare quando vedemmo spuntare quei bambini spaventati".

Aggiornamento C'è il lieto fine: ecco chi sono i tre bambini. Incontro virtuale con l'ex soldato

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E mentre la foto scattata subito dopo quel momento di gioia sta rimbalzando da Bologna a Firenze (e oltre confine), tante comunità locali e di appassionati si sono mobilitate per individuare protagonisti e luoghi, sulla Linea Gotica. Lo sa bene Matteo Incerti, giornalista e scrittore che ha raccolto l’appello di Adler e della figlia Rachelle, rilanciandolo nella Rete. "Il mio post è stato condiviso da 1.300 utenti – spiega – e ho ricevuto decine di segnalazioni da persone. La risposta è stata enorme, la gente vuole la favola di Natale". Molti contatti arrivano dalla zona di Firenzuola (Toscana), ma anche da Monterenzio. Il primo nodo, infatti, è quello di risalire al paese, che Martin non ricorda, in cui fu scattata la foto, fra il settembre e l’ottobre del 1944. Adler faceva parte della 85th Infantry Division Custerman e Incerti ha già fatto ricerche: in quei giorni si combattè sul Passo del Giogo e le truppe da Firenzuola iniziarono a scendere verso il Bolognese. "Le divisioni americane qui erano due, l’85esima e l’88esima, arrivata fino al Santerno e al Sillaro – riflette Valerio Calderoni, vicepresidente del Museo della Guerra Linea Gotica di Castel del Rio –. Dopo Firenzuola, Caburaccia e Piancaldoli, la 85esima scese invece verso Monghidoro. E’ il periodo che va fra l’ultima settimana di settembre a metà ottobre, poi a novembre il fronte si ’fermò’ un mese". L’avanzata è continuata fino a Monterenzio, "ma in inverno, c’era la neve", prosegue Calderoni, mentre lo scatto di Adler sembrerebbe autunnale. Di certo, Monghidoro fu liberata il 2 ottobre e la comunità si è attivata. "Assieme ai Comuni di Firenzuola e Monterenzio – spiega il sindaco Panzacchi – stiamo diffondendo la storia. Sarebbe bello regalare un sorriso a quel soldato, in questa fase che ricorda un po’ una guerra".

 

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