Un ‘ritocco’ per la maggioranza. ‘Più tasse per tutti’ secondo l’opposizione. Con il voto positivo del consiglio comunale l’altra sera è stato approvato il bilancio 2025 del Comune di Valsamoggia che prevede tariffe invariate e mantenimento di tutti i servizi e investimenti per 21 milioni di euro nei prossimi tre anni. Ma l’elemento che ha creato divisione tra maggioranza e opposizione è stato un aumento delle aliquote Irpef "che consente comunque al Comune di Valsamoggia di rimanere tra quelli a tassazione più bassa della Città metropolitana -ha chiarito la sindaca Milena Zanna- Per fare un esempio, per i redditi tra i 28.000 e i 50.000 euro l’aumento sarà tra 14 e 25 euro all’anno. Va osservato che negli ultimi anni la popolazione ha superato quota 32mila abitanti e il Comune si è fatto carico di parte delle maggiori spese legate di volta in volta alle emergenze che si è trovata a dover fronteggiare: inizialmente quella sanitaria legata al Covid, poi quella energetica che ha portato all’aumento dei costi, poi alle emergenze maltempo che hanno drenato ingenti risorse necessarie ai ripristini urgenti per mettere in sicurezza il territorio, senza contare l’inflazione che negli ultimi cinque anni, secondo dati Istat, è cresciuta complessivamente, in Italia, oltre il 17%".
Da qui la scelta di un aumento bocciato senza appello dal centrodestra di Luigi Gandolfi che osserva come "il fatto incontrovertibile è che la giunta Pd ha aumentato le aliquote delle imposte e non ha mantenuto la solenne promessa di non farlo. Quanto al fatto che il prelievo tributario comunale non sarebbe superiore a quello dei comuni limitrofi, si dimentica che questi non godono dell’aiutino di Stato di due milioni di euro di incentivi garantiti dal governo Meloni fino al 2027 (e che dovevano cessare nel 2023)".
A descrivere l’impatto sui portafogli dei cittadini ci pensa l’assessore al Bilancio Andrea Zanardi che nel dettaglio spiega che l’addizionale Irpef viene ritoccata per i redditi tra 10 e 15 mila euro (da 0,65% a 0,69%), per quelli tra 15 e 28.000 euro (da 0,67% a 0,70%) e per quelli tra 28 e 50.000 euro (da 0,73% a 0,78%). Per i contribuenti coinvolti si tratta di un aumento annuale che va dai 4 ai 25 euro annui complessivi. Irpef invariata invece per i redditi oltre 50.000 euro già al massimo di legge (0,80%) e confermata l’esenzione per i redditi fino a 10.000 euro". Aumenti anche per l’Imu: "sono state ritoccate le aliquote applicate alle prime case di lusso (dallo 0,55% allo 0,60%) e alle seconde case (dallo 0,96% all’1,06%) mentre restano invariate le aliquote agevolate previste per negozi e laboratori e per i terreni agricoli" dice l’assessore che sottolinea l’invarianza delle tariffe dei servizi come asili nido, mensa e trasporto scolastico.
Gabriele Mignardi