Area ex Beghelli, ok al maxi-polo della logistica

Via libera dalla Città Metropolitana, cantiere nel 2023. Ruscigno: "Riforestazione da 40mila metri quadri"

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di Gabriele Mignardi

Entro l’anno l’approvazione definitiva e nel 2023 l’avvio dei lavori. Con il via libera dell’altro ieri in Città metropolitana, la conferenza dei servizi fissata già per martedì prossimo e il secondo voto favorevole del consiglio comunale di Valsamoggia, il nuovo polo logistico nella ex Beghelli di Crespellano può diventare realtà. Il sindaco Ruscigno non ha dubbi e conferma i tempi annunciati per la proposta di variante urbanistica che prefigura la trasformazione dell’ex stabilimento ‘Sos Beghelli’ di Crespellano, in un grande polo logistico al servizio della mobilità delle merci. Quest’area industriale abbandonata, che il gruppo industriale di Monteveglio aveva dismesso già una quindicina di anni fa, sorge a Crespellano, a ridosso dell’autostrada del Sole, ben riconoscibile per la caratteristica sagoma con torre e il rivestimento di piastrelle gialle. Un complesso abbandonato, usato per alcuni anni come centro di accoglienza per profughi, che si è ripresentato sulla scena urbanistica con un progetto ambizioso, e la prospettiva di un ampliamento che dagli attuali 23mila metri quadrati di superficie costruita potrà arrivare a 93 mila metri coperti. Mercoledì a Palazzo Malvezzi si sono sostanzialmente confermate le posizioni già registrate nel consiglio di Valsamoggia, con le maggioranze che hanno votato compatte a favore della delibera di ‘Accordo di programma in variante alla pianificazione urbanistica e territoriale per la realizzazione di nuovo parco logistico in via Cassola’. Qualche divergenza e sorprese fra i gruppi di minoranza con la Lega per Salvini che con Emanuela Graziano ha votato a favore nel consiglio di Valsamoggia e Diego Baccilieri (Fratelli d’Italia) del gruppo Uniti per l’alternativa, che ha invece votato contro la variante: "In molti si riempono la bocca sul fatto di evitare il consumo di suolo, ma poi gli atti dimostrano chiaramente che, oltre ai volumi dismessi, qui si prevede anche l’ampliamento ad aree agricole e produttive adiacenti – critica Baccilieri –. E poi il percorso ciclabile previsto dalla stazione ferroviaria di Crespellano al nuovo polo logistico non prevede un adeguato sistema di illuminazione che lo renda sicuro per i lavoratori".

Sul tema della ciclabile e della viabilità si è concentrata anche la critica di Stefano Colangeli (M5s) che ha ribadito il voto contrario criticando il fatto che la nuova pista ciclabile introdotta nella variante si ferma al nuovo polo logistico mentre era auspicabile che si prolungasse fino a Calcara. Simone Rimondi e Silvia Adani (Civicamente Samoggia) hanno stroncato la scelta di "moltiplicare per quattro la superficie coperta che si andrà a realizzare. Contro ogni logica di tutela del territorio e pianificazione urbanistica. In un’area che già adesso è una delle più inquinate d’Europa. Questa non è la tanto declamata ‘transizione ecologica’". "Gran parte era già impermeabilizzata e la scelta di fare centri logistici a bordo autostrada è positiva per l’impatto ambientale come si fa negli altri paesi europei", ha detto Silvia Gaiba (Pd). Mentre il sindaco Ruscigno ha ribadito che tra edificato e diritti a costruire c’erano già 52mila metri edificabili e l’aumento è richiesto per arrivare ad una dimensione utile: "Rispetta i criteri del Pums: si va a riqualificare un’area fatiscente e degradata con un progetto di rigenerazione che prevede una viabilità dedicata e collegata direttamente al casello di Valsamoggia senza interferire con la viabilità locale. Tetti completamente occupati da pannelli solari, una riforestazione da 40 mila metri quadrati, collegamenti ciclabili e servizi di autobus per i dipendenti, circa 300 quelli previsti negli accordi".

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