Bologna, "Non vogliamo le aree rom". Pescarola in rivolta

La protesta dei residenti contro il trasferimento dei nomadi dal campo di via Erbosa. Via alla raccolta di firme

I residenti della Pescarola che si oppongono all'arrivo dei rom (Schicchi)

I residenti della Pescarola che si oppongono all'arrivo dei rom (Schicchi)

Bologna, 4 ottobre – Una raccolta firme e un fermo «no» contro le microaree destinate ai campi nomadi, per il superamento di quello di via Erbosa. I residenti del Navile, che abitano intorno a via della Selva Pescarola sono compatti nella loro protesta contro il piano del Comune che vuole realizzare tre microaree nel quartiere Navile, una proprio in via della Selva Pescarola, e altre due rispettivamente in via del Gomito e via Shakespeare, in cui ospitare altrettanti campi rom. «Noi qui non le vogliamo queste persone, perché la zona è già degradata – commenta Deanna Cantarelli, del comitato Navile –. La decisione di creare le microaree è stata presa dal Comune senza dire nulla a noi residenti, nonostante l’amministrazione dica il contrario. Ci hanno spiegato che via della Selva Pescarola ospiterà quindici nomadi, ma noi non ci fidiamo perché ne arriveranno sicuramente di più». Proprio per questo, allora, Cantarelli, così come altri cittadini, hanno dato vita a una raccolta firme per chiedere «di essere ascoltati realmente in un consiglio aperto, perché fino a ora non è stato così – prosegue Cantarelli –. Abbiamo raccolto 700 sottoscrizioni di cittadini che avvertiti dai residenti limitrofi sono assolutamente contrari a questo nuovo insediamento, pretesto usato per ottenere i finanziamenti regionali e comunali. Sarà esattamente la clonazione dell’esperimento di Via Erbosa».

Per ora, in realtà, i lavori per realizzare le microaree sono ancora agli inizi. In via della Selva Pescarola, ad esempio, sono solo state tagliate delle siepi nell’area dove sorgerà il campo nomadi. «Quell’area è un polmone verde e per creare la microarea verranno anche abbattuti degli alberi – spiega Cantarelli –. Questa zona è l’imbuto della città in cui viene buttato di tutto. Siamo stati praticamente abbandonati. Io un tempo abitavo in centro e mi sono spostata qui per vivere nel verde, ma ora me ne pento. Tornerei indietro, ma vendere la casa è impossibile, perché ha perso di valore. Se dovesse sorgere qui vicino il campo rom, sarebbe ancora peggio».

I residenti, allora, in Comune ottengono anche l’appoggio dell’opposizione nella loro battaglia contro la creazione delle microaree al Navile. «Il Comune non può continuare a fingersi sordo davanti alle proteste dei tantissimi residenti del Navile che dicono no alle tre microaree per i rom nel quartiere, progetto sbagliato tanto nella forma che nella sostanza – commentano Galeazzo Bignami e Francesco Sassone, rispettivamente consigliere regionale e comunale di Forza Italia –. I cittadini hanno il diritto di confrontarsi sul tema con l’amministrazione, sino a ora assente, ed è gravissimo che nonostante siano state depositate a giugno centinaia di firme in Quartiere per chiedere la convocazione di un consiglio aperto ai cittadini che si occupi della questione, il presidente del Quartiere, Daniele Ara a oggi non vi abbia ancora provveduto». I due consiglieri azzurri, allora, lanciano un allarme: «Non vorremmo che le dimissioni di Luca Rizzo Nervo da assessore al Welfare abbiano bloccato la convocazione – concludono i forzisti –. Se così fosse sarebbe l’ennesimo esempio di come le beghe interne al Pd confliggano con gli interessi della città».

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