Arnaldo lascia il campo nomadi e consegna le chiavi al sindaco

Dopo 54 anni il villaggio di via Allende è arrivato al capolinea. Ora potrà iniziare la bonifica e lo sgombero più volte rimandati

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"Ci siamo tutti trasferiti a San Biagio". Arnaldo Spinelli (nella foto), 63 anni, Rom di origine abruzzese, ieri ha chiuso con catena e lucchetto il cancello di accesso al campo nomadi di via Allende. Poco dopo ha consegnato le chiavi di un villaggio che fino a pochi anni fa ospitava una quarantina di persone e che da ieri è ufficialmente vuoto. Da diversi mesi è scaduta l’ordinanza di chiusura del tratto finale di via Allende dal civico n. 11 all’imbocco della strada privata della Sapaba, motivata proprio dall’esigenza di potere portare a termine la pulizia totale del campo arrivato al capolinea dopo un’esperienza durata ufficialmente 54 anni. Lo scorso autunno le ruspe avevano dato il via alla demolizione delle casette prefabbricate e soprattutto allo sgombero di ogni tipo di materiale accumulato dentro e fuori la recinzione che delimita una enclave che negli anni ha suscitato denunce e polemiche a non finire. Con l’assegnazione delle case popolari ai nuclei famigliari il campo doveva essere sgomberato già da diversi mesi. Arnaldo però ha resistito fino alla scadenza dell’ultimatum del sindaco. "Sono separato e dato che vivo da solo volevano mettermi in un appartamento con altri. E poi dovevo trovare una sistemazione per i miei cavalli", dice con la soddisfazione di chi ha raggiunto il suo obiettivo: ottenere un piccolo appartamento tutto per sé e mettere i suoi cavalli a pensione.

"Bada che pago l’affitto eh. E adesso sto smontando le scuderie, perché spero di trovare un posto per riprendere il mio lavoro. E non scrivere mica delle cose che possono offendere sai, perché alla fine io dico grazie a Casalecchio. Ho abitato qua 40 anni, qui sono nati i miei 11 figli (7 maschi e 4 femmine) tutti sposati con ‘gaggi’ (non rom) e anche i miei nipoti (sono 33 o 34...) son vissuti qua". Ed è vero che la loro nuova comunità è solo di là dal ponte, a meno di un chilometro, però al pensiero Arnaldo si commuove. Anche chi lo ricorda solo come guida della carrozzella che portava in giro i bambini al traino del cavallo al Talon conosce il sorriso sornione dell’Arnaldo. "Anche a San Biagio qualcuno si lamenta di noi. E mi dispiace, perché in questi anni noi abbiamo capito la vostra cultura. Voi non avete capito la nostra". Dentro e fuori la recinzione ci sono ancora un bel po’ di cumuli di rifiuti: "Il ferro lo vengono a caricare oggi. Il resto ci penserà il Comune perché non l’abbiamo mica portato noi. Qui la notte tutti scaricano lungo il Reno, e non sono mica zingari sai".

Gabriele Mignardi

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