Art City e i musei brillano di luce propria

A fronte dei numeri in Fiera, gli oltre duecento eventi off in centro hanno fatto il pieno. Momoli: "Summit con i galleristi"

Migration

Il giorno dopo Arte Fiera, i molteplici ’attori’ dell’art week esprimono vari pareri e punti di vista sulla settimana più ricca di eventi da due anni a questa parte. La Fiera ha cambiato data per la ripartenza, come ben si sa, passando da gennaio alla scorsa settimana, praticamente metà maggio, e ha registrato meno della metà di spettatori rispetto al 2020. Chi ha brillato davvero è stata Art City con oltre 200 eventi e chi ha sofferto particolarmente è stata Booming, la fiera collaterale che ha registrato un meno 60% di spettatori e la mancanza di collezionisti da fuori regione. "Entro questa settimana – informa Marco Momoli direttore business Unit cultura BolognaFiere – faremo il sondaggio con le gallerie per capire qual è in maniera ufficiale il loro orientamento rispetto alla data". E prosegue: "Non sono in grado comunque di dire quanto peso abbia avuto maggio sulle cifre relative al pubblico, perché una certa difficoltà riguarda tutte le manifestazioni in questo momento, anche se non hanno cambiato data, soprattutto perché le persone sono ancora prudenti ad andare in ambienti affollati". Buono il risultato per il sindaco Matteo Lepore: "Su Arte Fiera posso dire che è andata molto bene, ma dobbiamo anche tenere conto dei desiderata dei galleristi – commenta –. Maggio è un mese molto particolare, credo che possa essere un periodo dove concentrare maggiormente eventi e la programmazione culturale della città. Detto questo, siamo contenti come città di come Arte Fiera e Art City abbiano lavorato a questa edizione post pandemia. Incontreremo la Fiera nei prossimi giorni e trarremo un bilancio, e poi decideremo insieme".

Art City, invece, è stato un successo. Solo i musei civici nella settimana hanno registrato circa 20mila visitatori, compresa la mostra a MAMbo di Italo Zuffi che da sola ha fatto 3600 ingressi. La Pinacoteca con Benni Bosetto ha staccato 1450 biglietti e l’Oratorio di San Filippo Neri (con Carlos Garaicoa) 3.530. Ammette Beppe Lufrano di Otto Gallery. "Ho trovato migliore l’art week rispetto ad Arte Fiera a cui quest’anno non ho partecipato: in città c’erano cose molto interessanti. Non so se per per il periodo scelto o per altre ragioni, ma di certo c’era più interesse qui fuori che dentro ai padiglioni e questo col tempo può essere un problema, poiché si toglie pubblico alla fiera". E sottolinea: "In galleria ho incontrato tanta gente che per cercare di vedere tutto quello che c’era ad Art City, troppo direi, non è riuscita ad andare in fiera…". Fuori dal centro (al Dumbo) e fuori dal coro arriva il disappunto di Booming per voce della direttrice artistica Simona Gavioli, che da dieci anni – prima con SteUp – segue la fiera madre in via ‘collateral’. "Non c’è stato – dice Gavioli – coordinamento tra tutti coloro che arricchiscono questa art week. Noi in particolare abbiamo registrato un calo tremendo di pubblico. Abbiamo sempre fatto il 10% di pubblico rispetto a quello di Arte Fiera, è un dato ormai fermo, ma questa volta abbiamo fatto fatica a raggiungere le 1000 persone in totale. Tanti collezionisti sono mancanti e i prezzi delle camere erano a volte eccessivi, vista la presenza di tre fiere in contemporanea. Se le cose non cambiano potremmo decidere di andarcene altrove".

Benedetta Cucci

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro