Apparsa il 12 luglio, affissa al punto vendita di Delta9 – un distributore automatico in via Sacconi 65 ad Ascoli – l’opera che ritrae il patrono della città sorreggere delle foglie di cannabis sta generando il caos sui social. "Vederlo strumentalizzato in questo modo mi conferma che la cannabis è molto pericolosa perché, annebbiando il cervello, fa perdere il senso della realtà e della misura", scrive sui social il senatore Fd’I Guido Castelli. "Spero che in un momento di lucidità gli autori di questa iniziativa ci ripensino e lascino in pace Sant’Emidio, togliendo l’immagine". E mentre sui social gli utenti si dividono, il committente e l’artista che l’ha realizzata, entrambi ascolani, difendono l’immagine. "Si tratta di un’illustrazione realizzata prima in digitale e poi anche su tela, un po’ goliardica e provocatoria", sottolinea l’autore, Lorenzo Galli, in arte Lorenzo Drustico, tatuatore e pittore. Ma l’idea per il soggetto arriva dal chimico Alessandro Pavoni, titolare dell’azienda Delta 9. "Ho scelto di accostare l’immagine del Santo, che rappresenta il bene, ad una pianta che porta il bene. È una pianta davvero polivalente, i suoi usi vanno dal settore alimentare alla cosmetica, dal settore tessile fino a quello farmaceutico". La scelta di utilizzare il patrono della città natale non è perciò casuale: "E’ un omaggio alla mia città – sottolinea Pavoni – Sant’Emidio la rappresenta e, quindi, mi sono chiesto perché non avvicinarlo ad una pianta che presenta tutte queste potenzialità".
Il confronto sul tema è acceso: l’associazione ’Sant’Emidio nel mondo’, presieduta da Giuseppe Bachetti, si prepara a chiedere al sindaco Marco Fioravanti di intervenire. "Siamo tutti sconvolti da questa iniziativa che gioca in maniera del tutto inopportuna sul basilico, la pianta di Sant’Emidio – commenta l’assessore regionale Andrea Antonini –. Non è che, in nome della modernità, può essere tutto consentito. Questa forma di promozione è di cattivo gusto".
Ottavia Firmani