Asher Colombo "Giù furti e raggiri Però lo spaccio è una vera piaga"

Il sociologo dell’Alma Mater analizza i dati. "Nessun nesso causale con le trasformazioni della città. Le Due Torri sono un mix di problemi e virtù. E pure gli studenti e i turisti qui denunciano spesso"

Migration

di Paolo Rosato

"I numeri ci dicono che a Bologna i reati stanno diminuendo, al netto dell’indubbia trasformazione che la città ha vissuto negli ultimi anni. Questo non vuol dire però che a Bologna non ci siano problemi". Chiede cautela Asher Colombo, professore ordinario di Sociologia all’Alma Mater. Cautela sia sulla natura dei numeri rilasciati ieri dal quotidiano Il Sole 24 Ore, nella sua consueta classifica sulle denunce dei reati in Italia (la mappa viene fornita ogni anno dal dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale), sia su che tipo di città sia la Bologna del 2022. "Va detto che questi dati vengono estrapolati su base provinciale. Ecco questa chiave fa un’enorme differenza".

Perché?

"Sappiamo che la criminalità, ossia la frequenza dei reati, varia con l’ampiezza demografica del Comuni. Quindi se confronti Bologna e Cesena, faccio un esempio, è come se confrontassi le mele e le pere. Una provincia che ha una grande città come centro nevralgico avrà numeri diversi da un’altra senza una grande città".

Ma veniamo allora alla tipologia dei reati, perché le Due Torri sono sempre in cima alle classifiche?

"La tipologia dei reati varia molto rispetto al territorio, e anche lì ci sono differenze decisive. I reati contro il patrimonio per esempio, molto frequenti a Bologna, vengono denunciati più spesso e sono molti di più, rispetto alle violenze che statisticamente sono meno. Detto questo, non ne farei nel caso di Bologna, come altrove, una questione di maggiore senso civico da parte dei cittadini".

E quindi da cosa dipendono questi picchi di denunce?

"Dalla tipologia dei reati. Che pure a Bologna stanno scendendo da tempo, salvo questa risalita negli ultimi mesi. Sono calati i furti d’auto e anche quelli negli appartamenti, che però sono quelli che vengono più denunciati, non foss’altro per la presenza di un’assicurazione. Poi c’è un’altra tipologia che dà anche una nota geografica".

Quale?

"Parlo dei raggiri, dei borseggi, sempre di reati contro il patrimonio. Al centro-nord sono di più perché banalmente ci troviamo in città dove c’è maggiore ricchezza. Come Bologna".

Però c’è il dato preoccupante, sotto le Torri, dell’aumento delle violenze sessuali, siamo secondi dietro Trieste.

"Quelli hanno una gravità variabile, e i picchi di denunce possono anche dipendere da una minore tolleranza per certi comportamenti. E purtroppo sulle violenze sessuali permane una grossa parte sommersa".

Insomma, nessun campanello d’allarme per lei? E’ solo una questione di percezione?

"Bologna vive delle trasformazioni sociali, ci sono tanti studenti e tanti turisti che utilizzano la città in maniere differenti e che denunciano anche, ma non legherei a questo il flusso dei reati. E non è neppure vero che non ci sono conflitti o problemi. Penso allo spaccio".

Si fa abbastanza in città per combatterlo?

"Dati certi non ne abbiamo, ma c’è un lavoro assiduo da parte delle forze dell’ordine che ha portato anche alla chiusura di alcuni locali. Segno che il problema è presente e che va risolto".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro