Più facile fare il clandestino che essere espulsi

La lettera. Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 18 gennaio 2016 - Mentre il governo stava per abolire il reato di clandestinità, Ashley veniva uccisa a Firenze. Il clandestino, noto spacciatore, delinquente abituale agisce nel peggiore dei modi, infischiandosene delle leggi del Paese che lo ospita. Passerà un certo periodo in carcere o sarà espulso? La cosa più grave: è un clandestino, lo Stato non sapeva chi era e spacciava pure.  Carlo Alberto Contro, Bologna

 

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

La storia di Cheik Diaw, il senegalese clandestino che ha ucciso l’americana Ashely Olsen dopo una serata di sesso e coca, è emblematica. Diaw faceva il promoter per alcuni locali, vestiva alla moda era uno dei volti noti noti di un certo giro della movida notturna fiorentina. Eppure era un immigrato irregolare. Mentre il governo pensa di abolire il reato di immigrazione clandestina anzichè migliorare la legge, intanto non riesce a rendere efficiente il meccanismo delle espulsioni. Tra ricorsi e cavilli è più facile in Italia vivere senza permesso di soggiorno che essere rimandati a casa. I cittadini sarebbero grati alla politica se accanto al dibattito delle riforme ne iniziasse uno altrettanto intenso per riuscire ad espellere chi è clandestino. E nel frattempo l’Austria sospende Schengen ripristinando i controlli d’ingresso. Pazzi gli altri o sprovveduti noi?

beppe.boni@ilcarlino.net

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