Assalti Frontali: "Sul palco con ’coraggio’"

Lo storico gruppo rap stasera all’ex Centrale di via Corticella 129 presenterà il nuovo album ’Courage’

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di Francesco Moroni

Un coraggio ritrovato. Perché, come recitano le prime parole del disco, "prima di incontrare voi io mi sentivo solo". Luca Mascini, meglio noto come Militant A, racchiude in poche, ma significative parole il cuore intrinseco dell’ultimo album degli Assalti Frontali: ‘Courage’. "Quando lo facciamo dal vivo, quando lo portiamo sul palco, si capisce subito cosa ci ha spinto a farlo", aggiunge. Lo storico gruppo rap, pioniere del genere in Italia, sarà questa sera all’ex Centrale di via Corticella 129 per presentare l’album. Sicuramente, con ‘coraggio’.

Militant A, di cosa parla il vostro ultimo lavoro?

"Racconta il tempo in cui stiamo vivendo, contraddistinto da una comunità frammentata. La crisi generale che stiamo attraversando, l’impoverimento, la guerra, gli uni contro gli altri. Non soltanto la pandemia. E vuole essere una ‘danza del coraggio’, che emerge piano piano".

Il disco è uscito un paio di mesi fa. Il tour come sta andando?

"Devo dire molto bene, abbiamo già fatto una quindicina di date. La musica degli Assalti Frontali è un po’ come quella del pifferaio magico: smuove le masse. E ritrovarsi è un discorso sociale, non parlo solo del fatto di poter tornare ad assistere ai concerti. E’ un momento di caos totale, quindi è fondamentale incontrarsi: noi lavoriamo con il rap, quindi con le parole, ma non possono mancare i gesti concreti".

A Bologna tutto questo è possibile?

"Questa è una città bellissima, unica, e sì, anche caotica. Quando abbiamo iniziato con l’Onda Rossa Posse venivamo spesso, già da tempi non sospetti. Ritornare oggi è un gran piacere, anche perché con le vecchie generazioni abbiamo mantenuto un solido rapporto. Il nostro è rap di comunità, lo dico sempre: crea legami. Al tempo fare questa musica era una cosa di nicchia, una scelta coraggiosa, vera controcultura".

E oggi? Con le nuove generazioni?

"Fa piacere vedere sempre più giovani avvicinarsi al rap, fin da piccoli. Ma prima si faceva fatica a emergere, eravamo orgogliosi e fieri di posizionarci contro i media, contro il mercato. Oggi il rap è diventato un po’ omologante, fatto più per moda che per scelta".

Il pubblico bolognese, quindi, cosa deve aspettarsi?

"Avremo sul palco un ragazzo giovanissimo, ‘Er Tempesta’, 19 anni. E’ uno di quelli cresciuti con i nostri laboratori hip hop e ci fa piacere averlo con noi".

Per il futuro? Quali altri progetti coltivate?

"Parlando degli Assalti, al momento ci godiamo il tour che durerà ancora un po’".

Mentre a livello personale?

"Diciamo anche che l’appetito vien mangiando, quindi appena hai fatto un disco, c’è la voglia di farne un altro. Sicuramente usciranno un paio di video, che stiamo ultimando. Dal mio canto avevo iniziato a scrivere un libro, che poi ho accantonato: magari mi verrà voglia di rimetterci mano".

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