Bologna, assaltarono l'auto di Salvini. Venti attivisti a processo

Cinque anni fa la contestazione al leader della Lega al campo nomadi di via Erbosa. In otto rispondono di lesioni a un cronista del nostro giornale

Assaltarono l'auto di Salvini, in 20 al processo (FotoSchicchi)

Assaltarono l'auto di Salvini, in 20 al processo (FotoSchicchi)

Bologna, 14 novembre 2019 - Venti dei ventuno attivisti di diversi collettivi bolognesi che l'8 novembre del 2014 contestarono il leader della Lega, Matteo Salvini, e altri esponenti del Carroccio in occasione di una visita al campo nomadi di via Erbosa a Bologna andanno a processo. Lo ha deciso, accogliendo quasi integralmente la richiesta del pm Antonella Scandellari (che aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti), il gup di Bologna, Alberto Gamberini.

La decisione del gup arriva proprio nel giorno della convention leghista al PalaDozza, per la quale è annunciata anche la protesta dei centri sociali.

Quel giorno, oltre a contestare i leghisti presenti e a insultarli, alcuni degli attivisti presero d'assalto l'auto su cui viaggiavano Salvini, l'allora candidato alla presidenza della Regione, Alan Fabbri (ora sindaco di Ferrara), e le consigliere comunali di Bologna, Lucia Borgonzoni, ora candidata del centrodestra alla presidenza della Regione, e Mirka Cocconcelli.

Salvini, Borgonzoni, Fabbri e la Lega erano stati ammessi come parti civili nella scorsa udienza, tenutasi a inizio ottobre. I 20 attivisti andranno a processo a vario titolo per violenza privata, danneggiamento aggravato e lesioni aggravate. 

Depenalizzato il reato di ingiuria, prescritto il possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Otto rispondono di lesioni aggravate per l'aggressione, lo stesso giorno, al cronista del nostro giornale, Enrico Barbetti, che cadendo riportò la frattura del gomito.  Per quell'episodio si sono costituiti parte civile lo stesso Barbetti e la Poligrafici editoriale.

Per i 20 attivisti (una posizione è stata stralciata per difetto di notifica) il processo inizieà alle 9 del 13 maggio. Soddisfatto il legale della Lega e degli esponenti del Carroccio, Massimiliano Bacillieri, che parlando con i cronisti spiega che "ora vedremo di capire quali sono le responsabilità, perché è evidente che ci sono delle responsabilità"

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