Assassinio di Marco Biagi, vent’anni dopo La moglie Marina: "Ha sempre difeso i fragili"

A Formigine intitolato un parco al giuslavorista ucciso dai brigatisti il 19 marzo 2002. In città una settimana di iniziative per ricordare il suo lavoro

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di Gianpaolo Annese

e Francesco Zuppiroli

"Nella vostra vita impegnatevi a stare sempre dalla parte dei più deboli. Mio marito è stato ucciso perché cercava di difendere i diritti dei più fragili". Ha scelto di rivolgersi direttamente agli studenti delle due classi delle scuole medie ‘Fiori’ Marina Orlandi, moglie di Marco Biagi, protagonista della intitolazione del parco di via Nenni a Formigine al giuslavorista ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 19 marzo del 2002, esattamente 20 anni fa. "Nei giorni in cui è stato assassinato eravamo una famiglia come tante altre. Mio figlio Lorenzo aveva la vostra età – dice la presidente della Fondazione Marco Biagi –, 13 anni, il maggiore 19. Le Nuove Brigate Rosse hanno sparato al loro babbo sotto casa". Orlandi poi, dopo avere ripercorso i momenti terribili di quel 19 marzo di venti anni fa, ha aggiunto come "vorrei associare idealmente quello che è capitato a mio marito alla tragedia enorme che stanno attraversando le persone che scappano dalla guerra, con i papà e i mariti che rimangono a difendere il loro Paese. A voi ragazzi dico: potete fare una grande parte, accogliete queste persone, i bambini che arriveranno. Pensate che sono stati sfortunati, vittime di un’altra nazione dove non c’è la democrazia".

Quindi il riferimento ai più fragili. "Mio marito è stato ucciso perché voleva tutelare i diritti degli invisibili, regolarizzare chi lavorava in nero. Aveva in mente i ragazzi che non avrebbero trovato lavoro o che avrebbero faticato tanto per trovarlo. Aveva in mente le donne come le vostre mamme che magari il giorno in cui erano incinta di voi sono state licenziate perché non avevano tutele. Aveva in mente chi perde l’occupazione a 50 anni, un’età in cui diventa difficile trovare un altro lavoro e continuare a mantenere la famiglia". Ecco, prosegue la moglie, "è andato avanti nonostante fosse pesantemente minacciato, perché riteneva fosse il momento giusto per mettere a punto queste protezioni".

Non solo Modena, dove sabato prossimo, nel giorno dell’anniversario, verrà anche conferita la cittadinanza onoraia postuma a Marco Biagi, nell’Auditorium della Fondazione a lui intitolata e alla sede del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), quando mercoledì 16 dalle 10.45 alle 13 si terrà un evento per analizzare l’opera di Biagi. Il giuslavorista ucciso dalla ’mano rossa’ dei nuovi brigatisti in via Valdonica verrà ricordato con una serie di iniziative anche nella sua Bologna. Venerdì, alla vigilia dell’anniversario, ci sarà un convegno nella Sala degli Anziani in Comune alla presenza di Cazzola, Tabacci e Prodi – di cui Biagi fu consigliere nel 1997, e, alle 17 – e il figlio Lorenzo sarà in diretta Facebook sulla pagina delle Acli bolognesi con Chiara Pazzaglia per ricordare il padre.

Fino ad arrivare a sabato 19, quando in occasione del ventesimo anniversario dall’assassinio del giuslavorista verrà deposta inizialmente una corona di fiori alla Piazzetta Marco Biagi. Successivamente, alle 18.30, il Cardinale Zuppi terrà una messa commemorativa nella basilica di San Martino e poi la biciclettata conclusiva, ripercorrendo in serata il percorso compiuto da Biagi – dalla stazione alla casa di via Valdonica – prima dell’esecuzione ad opera dei terroristi. Infine, domenica prossima alle 11 a Casalecchio di Reno la piazzetta di fianco alla Casa della Conoscenza verrà anch’essa intitolata nel segno e nella memoria di Marco Biagi.

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