Bologna, assicuratore nei guai. Truffa da 1,5 milioni di euro

Più di venti vittime nel mirino del finto broker. Aperto un doppio fascicolo per appropriazione indebita

L’inchiesta è diretta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza

L’inchiesta è diretta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza

Bologna, 26 febbraio 2020 - Si presentava nello studio del cliente di turno a riscuotere i premi delle polizze, prometteva investimenti, seppur limitati, ma certi, e giocava sulla fiducia degli assicurati per aprire nuovi contratti. Poi, d’un tratto, quel tesoretto raccolto – oltre 1,6 milioni –, sarebbe sparito assieme a lui, un navigato assicuratore e subagente di una grossa Compagnia.

E proprio il suo nome ora è impresso in ben due fascicoli aperti dai pubblici ministeri Rossella Poggioli e Stefano Dambruoso per l’ipotesi di reato di appropriazione indebita. Al momento sarebbero oltre una ventina le persone – molte delle quali professionisti di Bologna – ‘gabbate’. A dare il via agli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza sono state proprio le denunce dei clienti dell’assicuratore, un lughese di 60 anni residente in provincia di Bologna, seguite da quella della Compagnia per la quale lavorava. Motivo? Dopo aver fatto sottoscrivere una o più polizze, ricevendo regolari versamenti nel corso dei mesi e degli anni dai clienti, il loro conto sarebbe stato in gran parte svuotato. Come accaduto a una coppia bolognese, chiamata all’inizio dell’anno dalla Compagnia assicurativa perché qualcosa non andava. A fronte degli oltre 450 mila euro corrisposti, infatti, sulle polizze erano rimaste le briciole. E nella dettagliatissima denuncia presentata dall’avvocato Giovanni Domeniconi, vengono ricostruite tutte le tappe e i versamenti, iniziati nel 2008, sulle sei polizze sottoscritte. Per ogni bonifico – che andava dai 4500 euro ai 52mila – veniva rilasciata dall’agente un’apposita ricevuta di deposito o quietanza di pagamento, con tanto di rendicontazione periodica e tutto, rigorosamente, sempre su carta intestata della Compagnia. 

"Nel corso degli anni – raccontano loro – abbiamo versato 456mila euro", avendo diritto in astratto alla restituzione di 580mila euro, considerando gli interessi. Ma l’agente, secondo le accuse, non avrebbe mai versato quegli importi – da qui l’iscrizione per appropriazione indebita –, lasciando sulle polizze della coppia circa 50mila euro. Ad oggi le denunce arrivate alla Finanza sarebbero oltre venti e l’ammanco totale supererebbe 1,6 milioni. Cifra, e vittime, che potrebbero crescere ancora. Che fine hanno fatto, dunque, i soldi versati? Secondo i denuncianti, sarebbero stati ‘girati’ sul conto del sessantenne o su quello di persone compiacenti, e proprio per questo ne chiedono il sequestro. Non solo. A Procura e fiamme gialle, viene richiesto anche la perquisizione dell’agenzia, che ha sede in città, per sigillare l’intera documentazione relativa alle polizze del subagente.

AGGIORNAMENTO Gli avvocati: "Soldi spesi per auto e viaggi, ma chiariremo"

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro