Assicurazioni false, maxi inchiesta a Bologna

Raggiri online, fra le vittime anche un parroco e agenti

Assicurazioni false, maxi inchiesta a Bologna (foto di repertorio Cusa)

Assicurazioni false, maxi inchiesta a Bologna (foto di repertorio Cusa)

Bologna, 11 giugno 2018 - Dal parroco al poliziotto. Dalla casalinga all’imprenditore. Tutti a caccia della polizza assicurativa con il maxi sconto. In molti, però, oggi vittime della truffa online sulla quale stanno indagando procura e guardia di finanza. Anche se i ‘gabbati’ non sono solamente i clienti. Già, perché nella rete sono finiti pure molti agenti assicurativi e intermediari, ai quali sarebbe stata ‘rubata’ l’identità. Ma facciamo un po’ di ordine.

TRAPPOLA. Tutto parte da un sito trappola, creato ad hoc, per attirare le persone a stipulare polizze assicurative. E per essere fuori mercato, ecco la super offerta: sconto del 30% sul premio assicurativo. Il potenziale cliente invia recapiti telefonici e mail al sito scelto e, in un amen, riceve un messaggio via whatsapp. Dove, innanzitutto, si parte dai ringraziamenti: "Grazie di averci scelto – scrive chi gestisce il sito assicurativo fasullo – per la stipula del contratto". Poi ecco precisissimi riferimenti di un agente, "con il quale abbiamo già preso accordi telefonici e sta seguendo la sua pratica". Con tanto di nome, cognome, data di nascita e numero di iscrizione al Registro unico (Rui). "E tutti i dati – è il testo di una denuncia formalizzata da una vittima – riportati sono corretti, in quanto volutamente pubblici e rinvenibili da chiunque".

BONIFICO. Nello stesso messaggio ecco la cosa più importante: il pagamento da fare attraverso una ricarica postepay. L’ultimo passaggio, infine, dopo l’invio di tutti i documenti da parte del malcapitato cliente, è un nuovo messaggio dove la pseudo compagnia conferma che l’assicurazione è andata a buon fine. Peccato non sia esattamente così. Perché quel certificato non esiste e la verità viene alla luce poco dopo. In che modo? O per bocca delle forze dell’ordine, al momento del classico controllo su strada da patente e libretto, con la spiacevole notizia che "la sua auto non risulta assicurata". O attraverso l’ignaro agente assicurativo che, contattato dal cliente rabbioso "perché lei mi ha truffato", cade letteralmente dalle nuvole. A lanciare l’allarme è Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni che, con una recente nota, ha messo in guardia le persone dal sito www.assicuraqui.com: "La distribuzione di polizze tramite il suddetto sito è irregolare. Le stesse – scrive – eventualmente ricevute dai clienti sono false e i relativi veicoli non sono assicurati". Nelle comunicazioni alla clientela, aggiunge subito, "utilizza l’identità di un intermediario regolarmente iscritto nel Rui, ma del tutto estraneo alle attività svolte dal sito medesimo". Infine la raccomandazione "di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via whatsapp), soprattutto se di durata temporanea".

PROCURA. Al momento sul tavolo degli uomini di Luca Torzani, del Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza, ci sono già le prime denunce che riguardano alcuni siti esca. Con un fascicolo aperto dal pm Gabriella Tavano per truffa e sostituzione di persona. Ma quello di Bologna non è l’unico organo investigativo chiamato in causa: altre denunce sarebbero già state presentate in altre parti d’Italia, e la tecnica utilizzata è la stessa.

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