Assolto tabaccaio arrestato per spaccio nel 2021. Il gup: "Non era droga"

La percentuale di principio attivo presente nella sostanza sequestrata era minima e non si poteva considerare illegale

Bologna, 30 novembre 2022 - Nel 2021 era stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di spaccio di droga di ingente quantità, perché dopo un controllo gli fu sequestrato un totale di 1,5 chili di sostanza inizialmente considerata stupefacente. Dopo oltre un anno l'uomo, un tabaccaio di 28 anni, Tommaso Rocca, è stato assolto dal gup del tribunale di Bologna Salvatore Andrea Romito dall'accusa di detenzione illecita di stupefacenti, con la formula perché il fatto non sussiste. La percentuale di principio attivo presente nella sostanza trovata dai carabinieri, infatti, era minima e non si poteva considerare droga. 

Cannabis Light
Cannabis Light

Il 16 gennaio 2021 il giovane fu fermato in un controllo stradale e dopo una perquisizione ad auto, negozio e abitazione gli fu sequestrato circa 1,5 kg di sostanza, tra cui alcune bustine prese dal distributore automatico di cannabis light della tabaccheria di Bologna dove lavorava e che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata invece marijuana illegale. Nelle motivazioni della sentenza, depositate nei giorni scorsi, invece, il giudice ricostruisce come la sostanza sequestrata sia da considerarsi priva di qualsiasi efficacia drogante o psicotropa, come dimostrato dalle analisi che hanno rilevato un thc pari o inferiore a 0,6% (limite indicato dalla normativa di settore citata nella sentenza) tranne che per una piccola quantità che è stata valutata essere destinata all'uso personale.

Il tabaccaio, peraltro, dopo l'udienza di convalida era stato rimesso in libertà e aveva consegnato documentazione che attestava l'acquisto regolare e l'assenza di efficacia drogante per alcune delle sostanze sequestrate. "Sono soddisfatta per l'assoluzione che riabilita una persona e un negoziante che svolge attività legali, attività che però, purtroppo, ha dovuto cessare a causa dell'indagine. Sottolineo - dice l'avvocato Raiano - che se si fosse tenuto conto fin da subito delle analisi e delle dichiarazioni del mio assistito sull'acquisto delle sostanze, il processo non si sarebbe nemmeno dovuto celebrare".

 

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