
Una donna incinta
Bologna, 26 giugno 2025 – Prima era stata giudicata temporaneamente inidonea all'assunzione. Poi, quando, dopo un ricorso, era stata riconosciuta l'idoneità al lavoro, le era stata proposta l'assunzione dal mese successivo. E' accaduto a una lavoratrice incinta, che ha vinto la sua battaglia contro Poste Italiane ottenendo l'assunzione a tempo indeterminato dalla data prevista.
La donna, assistita dalla Slc-Cgil assieme alla consigliera di Parità della Regione, era stata sottoposta a visita ai fini dell'assunzione da parte di Poste Italiane con un primo certificato di inidoneità temporanea "per il suo stato di gravidanza". D'altra
parte, "come è possibile considerare lo stato di gravidanza un problema di salute?", si chiede il sindacato.
Di qui il primo ricorso, che dava ragione alla lavoratrice che otteneva un nuovo certificato che riconosceva la piena idoneità all'entrata in servizio.
Il lavoro del sindacato
"Alla nostra richiesta di assunzione immediata della lavoratrice, l'azienda concedeva solo il riconoscimento di un anzianità convenzionale con assunzione dal mese successivo, senza di fatto rimuovere completamente tutte le conseguenze della evidente discriminazione subita per maternità", ricostruisce il sindacato, che ha aperto una vertenza che ha permesso alla donna di essere assunta a tempo indeterminato dalla data prevista.
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Il risultato ottenuto rappresenta non solo una vittoria per la lavoratrice coinvolta, ma anche un importante precedente a tutela di tutte le donne che si trovano ad affrontare situazioni a naloghe. È fondamentale che ogni forma di discriminazione, in particolare quella legata alla maternità, venga contrastata con fermezza e risolta con giustizia", commenta la Slc.