Bologna, atti osceni davanti ai bambini di una scuola

Un uomo senza fissa dimora si è abbassato i pantaloni anche di fronte ad alcune mamme

Alunni all'uscita da scuola

Alunni all'uscita da scuola

Bologna, 30 ottobre 2017 - Da settimane vive sotto al porticato di un palazzo di via del Giorgione, zona Barca. E, come se fosse a casa sua, espleta nel giardino di fronte ogni suo bisogno fisiologico. Compreso il masturbarsi di fronte ai ragazzini della scuola media Zanotti.

L’episodio è successo giovedì mattina e gli studenti testimoni dell’ ‘spettacolo’ hanno allertato le prof che, a loro volta, hanno chiamato i carabinieri. L’uomo, un centrafricano senza fissa dimora, è stato accompagnato in caserma per essere identificato. Ieri mattina, però, era di nuovo a ‘casa’.

«Dopo quello che è successo giovedì – racconta la mamma di uno dei ragazzini delle Zanotti – abbiamo deciso di controllare questa persona, per evitare che si produca di nuovo in questo tipo di attività. Così, ieri, io e una mia amica siamo andate a fare un giro nel giardino. C’eravamo soltanto noi e l’uomo, che da quello che abbiamo appreso fino a qualche tempo fa era ospite del centro di accoglienza di via del Migliario, dopo essersi alzato dal suo giaciglio di fortuna si è tirato giù i pantaloni e si è messo ad urinare. Neppure ha avuto la decenza di girarsi dall’altra parte».

La questione, per le mamme, è preoccupante, visto che malgrado l’intervento dei militari dell’Arma l’uomo continua a fare quello che vuole: «Se i ragazzini delle medie hanno avuto la prontezza di avvertire le insegnanti, i piccoli delle Pedrelli sono del tutto indifesi. Finché questa persona resta qui, servono almeno più controlli, almeno nei momenti di entrata e di uscita dalla scuola».

Le mamme si sono rivolte anche ai consiglieri di Forza Italia Galeazzo Bignami e Domenico Nobile, di Zola: «Ho raccolto le preoccupazioni di questi genitori – ha spiegato Nobile –. E, questa mattina, andrò anche io dalle 7 a ‘presidiare’ la zona, durante l’ingresso dei bambini e dei ragazzini, che è il momento più a rischio. Anche perché, da quello che mi è stato riferito, questo soggetto è anche aggressivo». «Serve una risposta concreta – ha aggiunto Galeazzo Bignami – perché è inammissibile che in un contesto protetto accadano cose esecrabili come questa. Non si tratta di un gesto singolo di uno squilibrato, ma di una ‘abitudine’, a quanto pare ed è necessario porvi rimedio».

 

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