
Il ministro Bernini: "Le occupazioni tolgono diritti alla maggioranza degli studenti"
Gli studenti di Cambiare Rotta che si incatenano di nuovo. Questa volta in Rettorato, per chiedere il ritiro delle denunce nei loro confronti, legate a un’occupazione di novembre scorso. E la ministra Anna Maria Bernini, che interviene per condannare le occupazioni che "sottraggono opportunità e diritti alla maggioranza degli studenti". La protesta è andata in scena ieri mattina, quando un gruppo di studenti del collettivo sono arrivati al 33 di via Zamboni pretendendo dai vertici dell’Ateneo delle "risposte" riguardo il "clima repressivo" che si respirerebbe anche in Università e "il ritiro delle denunce" che a ridosso delle elezioni del Consiglio studentesco hanno raggiunto una decina di attivisti, di cui 5 candidati. "Come studenti di ‘Cambiare Rottà – ha spiegato una studentessa – ci siamo incatenati per chiedere il ritiro immediato delle denunce e perché vogliamo delle risposte concrete da parte del Rettore e da parte della governance. Tutto ciò, tutto il clima repressivo sappiamo non essere assolutamente casuale, ma in linea con la tendenza nazionale". Al riguardo, aggiunge un altro studente, "è stato appena approvato il Dl sicurezza che reprime il dissenso e le lotte. L’Università – prosegue – non solo non ha preso posizione contro questa dinamica, questa tendenza repressiva del nostro governo, ma si fa capofila denunciando di fatto suoi studenti".
"L’università è un luogo di dialogo, confronto e crescita. Le occupazioni illegittime di spazi non rappresentano una forma di protesta democratica, ma sottraggono opportunità e diritti alla maggioranza degli studenti che ogni giorno si impegna nel percorso formativo" è la replica della ministra dell’Università e della Ricerca Bernini. "Impedire l’accesso ad aule o al rettorato – ha detto ancora – significa negare il diritto allo studio. Il dialogo e il confronto devono avvenire attraverso gli organi istituzionali, che prevedono anche la legittima rappresentanza studentesca, nel pieno rispetto delle regole che governano la nostra comunità universitaria".