Ausl Bologna, il direttore Bordon: "I 134 milioni di disavanzo saranno ripianati"

Il numero uno della Sanità cittadina conferma quanto annunciato dall’assessore Raffaele Donini: "C’è la rassicurazione della Regione". Da viale Aldo Moro il piano di rientro delle spese

Ausl Bologna, la regione ripianerà il buco

Ausl Bologna, la regione ripianerà il buco

Il disavanzo dell’Azienda Usl di Bologna, che è di 134 milioni di euro, sarà ripianato. C’è la rassicurazione della Regione". Lo afferma Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl dopo che l’assessore regionale Raffaele Donini, ieri pomeriggio, nel corso delle commissioni Bilancio e Salute, ha precisato cifre e sforzi per il pareggio con fondi che arriveranno da diversi ambiti, tra questi: pay back (denaro da altre regioni i cui cittadini sono venuti a farsi curare in Emilia Romagna), stanziamenti per i profughi, Aiuti Ter, altri pay back per i dispositivi medici, alcune entrate dall’Inail.

"Ci sono 493 milioni da destinare alle Aziende Usl regionali per il disavanzo. Ne restano 392 che comunque troveremo. Chiuderemo a pareggio, facendo i salti mortali e chiediamo all’esecutivo di avere fiducia nella sanità e di non procedere assolutamente con i tagli. Voglio sottolineare – ha proseguito l’assessore – che gli 880 milioni di disavanzo della sanità della nostra regione è dovuta, per l’80 per cento, alle spese Covid che non sono ancora state rimborsate dal governo e dall’aumento dei costi energetici. Abbiamo retto all’impatto della pandemia e stiamo cercando di azzerare le liste d’attesa che questa ha provocato, lo sforzo è enorme". Tra i fondi che dovrebbero arrivare da Roma, Donini ha citato, ad esempio, i 315 milioni di euro che il governo dovrebbe destinare a quelle regioni che meglio hanno operato a livello sanitario, anche in tempo di pandemia. Tra queste c’è l’Emilia Romagna, oltre a Lombardia, Veneto, Marche e Umbria.

Sia Donini che l’assessore al Bilancio regionale, Paolo Calvano, hanno sottolineato "come il Fondo sanitario italiano debba essere adeguato al livello degli altri Paesi europei e come il governo debba garantire anche un sostegno per fronteggiare l’aumento dei costi delle bollette, che non colpiscono solo i cittadini e le imprese ma anche le istituzioni pubbliche, in particolare le strutture ospedaliere e i servizi sociosanitari". La Regione lancia poi gli Stati generali della salute, per rivoluzionare la sanità dopo la batosta del Covid e definirne l’assetto per i prossimi anni. Un percorso che prevede il coinvolgimento degli operatori sanitari e socio-sanitari, medici convenzionati, ricercatori, tecnici e amministrativi, farmacisti, Università e comunità scientifica.

Per Valeria Castaldini di Forza Italia "alla base della sofferenza nei bilanci della sanità c’è una gestione economica mediocre", mentre Daniele Marchetti della Lega fa notare che "L’Emilia-Romagna ha già raschiato il fondo del barile per coprire i costi della sanità. La Giunta Bonaccini spieghi dove intendere reperire i fondi per ripianare il residuo disavanzo di bilancio di 392 milioni di euro, dopo che per far fronte al buco monstre da 885 milioni ha già messo mano a tutte le poste possibili".

 

 

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