
di Donatella Barbetta
Prescrizioni di visite ed esami e liste d’attesa: un binomio con nodi da sciogliere sia per i medici di famiglia sia per i cittadini.
Nella settimana dal 3 al 9 aprile nel monitoraggio online dell’Ausl, relativo all’indice di performance, su 39 prestazioni hanno la scritta in rosso la colonscopia, al 57%, l’elettromiografia, al 38%, la Tac addome, al 48%, la visita ginecologica, al 54%, la visita gastroenterologica, al 56%, l’ecografia capo e collo, al 58%, l’elettrocardiogramma da sforzo, al 50%. Colore giallo, quindi inferiore al 90%, per visita oculistica, urologica, endocrinologica e ortopedica, e ancora per ecocolordopller, ecografia addome (63%), gastroscopia, Tac del capo (61%), visita dermatologica, otorinolaringoiatrica e pneumologica. Al 100%, quindi tutte prenotate, le richieste di dieci prestazioni, tra cui la visita oncologica, la visita di chirurgia vascolare, l’elettrocardiogramma, la Tac del bacino e del torace. Altre prestazioni oscillano dal 99%, come la visita cardiologica, al 94%,come la mammografia.
Si punta sul territorio per snellire l’attività dei Pronto soccorso, ma l’eredità del Covid incide ancora sui i tempi di attesa. Sono previste nuove misure per andare incontro alle esigenze della popolazione?
"Per i pazienti cronici stiamo mettendo a punto le agende di garanzia in ambito distrettuale", risponde Alessandra Tassoni, direttrice dell’unità operativa Governo dei percorsi specialistici, referente unico per Ausl, Sant’Orsola e Rizzoli.
Significa che si troverà posto all’interno del distretto di residenza per visite ed esami?
"Sì, è così. Siamo già partiti con cardiologia, neurologia e diabetologia. Tra qualche giorno saremo pronti anche per la pneumologia. Le visite vengono garantite entro 30 giorni, la diagnostica entro 60".
E per le altre prestazioni?
"Entro l’anno i pazienti che ricorrono a una visita specialistica, se dopo avranno bisogno di altri accertamenti non dovranno tornare dal medico di famiglia per le prescrizioni, ma troveranno un percorso dedicato all’interno degli ospedali o delle case della salute in modo da prenotare direttamente oppure con un numero telefonico riservato".
I rappresentanti dei sindacati Fimmg e Smi puntano il dito sulle complesse modalità prescrittive per le visite di controllo.
"Il modo corretto è partire dalla prestazione e quindi indicare se visita di controllo o test diagnostico, poi se il paziente ha un’esenzione va segnalata e infime indicare le quattro priorità d’accesso: U per urgenza, B per prestazione entro 10 giorni, D 30 giorni per visita e 60 per diagnostica, P per programmabile entro 120 giorni. Infine, bisognerebbe sensibilizzare i cittadini sul consumo sanitario. Le richieste dopo il Covid sono esplose".
Di quanto è l’aumento?
"Nei primi tre mesi del 2022 abbiamo registrato 1.054.375 prescrizioni, nello stesso periodo di quest’anno 1.219.218: gli specialisti Ausl sono passati da 179mila a 197mila, i medici di medicina generale da 841mila a 980mila, i pediatri di libera scelta da 35mila a 42mila. Ma la nostra capacità produttiva è stabile, servirebbe una maggiore appropriatezza prescrittiva".