Bologna, prevenzione oncologica: il libretto degli screening Ausl arriva a casa

Prevenzione oncologica, test mammografici e della cervice in aumento. Mezzetti: "Nelle giovani identificate più lesioni alle ovaie e alla mammella"

Bologna, 19 agosto 2022 - Identificate più lesioni alle ovaie e alla mammella nelle giovani donne grazie agli screening. E anche per questo, la prevenzione oncologica da settembre avrà un elemento in più: il libretto degli screening (Video). "È una novità a livello nazionale – precisa Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl – e lo invieremo o tramite Fascicolo sanitario elettronico o a domicilio, il documento contiene gli esami eseguiti. Sarà possibile utilizzarlo per verificare la mancata adesione a un invito e quindi prendere appuntamento tramite il numero verde 800314858".

Da sinistra, Paolo Bordon, Francesca Mezzetti e Lorenzo Roti
Da sinistra, Paolo Bordon, Francesca Mezzetti e Lorenzo Roti

La platea stimata per il libretto è di circa 400mila persone, ossia coloro che hanno aderito almeno una volta a uno screening. Gli esami per individuare precocemente eventuali tumori e diminuire così la gravità della patologia, rientrano "nei compiti più strategici affidati dalla Regione – sottolinea il direttore generale Paolo Bordon – e l’Azienda ha cercato di essere pro-attiva andando incontro alle esigenze dei cittadini coinvolgendo le farmacie e inviando sms. In termini di adesione agli screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina, della mammella e del colon retto, il 2022 ha registrato un significativo miglioramento rispetto non solo al 2021 e al 2020 che potrebbe essere anche facile visto il periodo pandemico, ma anche sul 2019". Per lo screening mammografico, l’Ausl ha raggiunto il 99,9% della popolazione da invitare rispetto a una media regionale del 99,6%, registrando +4,5% rispetto al pre-Covid, e un’adesione globale pari al 69,7% (era al 67,9% nel 2019), "tra i livelli più alti mai raggiunti", osserva Bordon.

Screening del colon-retto: adesione al 55,9%, era a 53,4% due anni fa (inviti al 99,2%, media regionale del 93,8%), lo screening per la cervice uterina è al 55,2%, partiva dal 51,5% nel 2019 (inviti al 98%, media regionale del 95%). Risultati che derivano anche dalle facilitazioni per l’accesso. Per fare lo screening del colon-retto è sufficiente andare in farmacia con l’invito ricevuto dall’Ausl, ritirare il kit e riconsegnarlo in farmacia. Da novembre 2021, inoltre, per le donne dai 30 ai 64 anni è possibile anche eseguire il test dell’Hpv (Papilloma virus) tramite l’autoprelievo, sempre ritirando il kit in farmacia dove sarà poi riportato, mentre il Pap-test è indicato alle donne tra i 25 e i 29 anni. "Cercheremo di far avere anche alle strutture ginecologiche private che fanno solo il Pap test anche il test dell’Hpv", anticipa Roti.

"Per lo screening del colon-retto, l’unico che coinvolge anche gli uomini, con un’adesione attorno al 55%-56%, si è già avuta una riduzione del 30% di nuovi casi di tumore e del 30% della mortalità. Il tumore della cervice uterina, sempre grazie allo screening, risulta poi un evento raro – puntualizza Francesca Mezzetti, direttrice Governo dei percorsi di screening –, mentre sul tumore alla mammella si è già avuto un calo del 40% della mortalità". Mezzetti aggiunge che "abbiamo attivo il programma di individuazione del rischio eredo-familiare del tumore della mammella e dell’ovaio. Si tratta di persone che sono sottoposte a un protocollo specifico molto più ravvicinato e identifichiamo lesioni anche in persone più giovani rispetto al passato. Se si aderisce allo screening, ci pensiamo noi a chiamare agli intervalli giusti, così si evita il rischio di dimenticarsi o di sbagliare il periodo".

 

 

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