Bologna, 6 dicembre 2024 – Il duro sfogo di una mamma affidato a Facebook riporta l’attenzione sull’autismo e su certi modi di trattare chi ne è affetto. Lei è la madre di un ragazzo autistico grave e con una rara malattia genetica: in un post si sfoga su come è stato trattato il figlio, giovedì al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna, taggando anche l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, il presidente della Regione Michele de Pascale e il direttore generale dell'Ausl Paolo Bordon.
Marialba Corona, che è anche presidente Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) racconta le ore di attesa e delle sofferenze del ragazzo, per cui non sarebbe stato attivato il percorso 'Dama’ per le persone con disabilità grave.
"Da due settimane - racconta - ha forti dolori da reflusso nonostante la terapia e la dieta. Arrivati ieri in pronto soccorso del Maggiore in condizioni di emergenza. Abbiamo chiesto il percorso Dama. Questo non è il modo giusto per attivarlo, ci hanno detto e se c'è una urgenza? Niente da fare, uguale a tutti gli altri. Braccialetto azzurro otto ore di attesa in pronto soccorso".
In serata è stata fatta una Tac, da cui si vede "un bolo di cibo in esofago e bisogna intervenire subito. Autistico? Disabile al 100%? È uguale a tutti gli altri e si stabilisce la gastroscopia stamattina", continua la madre, spiegando che il ragazzo "sofferente e a digiuno da ieri mattina ancora alle 16 non è stato chiamato. Vi sembra accettabile tutto questo? In Emilia-Romagna poi... tante belle parole ma i fatti? Quanto ancora dovremo subire?".
Le scuse dell’Ausl
L’Azienda USL di Bologna si scusa con la signora Corona e con il figlio per il disagio che hanno subito. Lo stesso direttore del Pronto Soccorso, peraltro, aveva cercato, nella giornata di oggi, di mettersi in contatto con la signora per capire che cosa fosse successo e fornire eventualmente spiegazioni. Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna, ha convocato per lunedì una riunione tra tutti i professionisti interessati allo scopo di chiarire l’episodio ed evitare che possa ripetersi, a fronte, comunque, di un protocollo di accoglienza delle persone con disabilità, il cosiddetto Dama, che ha sempre dimostrato un ottimo funzionamento in tantissimi altri casi.