Auto investe cinghiale in via Frullo. "È un’emergenza da risolvere"

Nessuno dei passeggeri è rimasto ferito, ma la Coldiretti chiede interventi immediati

Matteo Piccinini

Matteo Piccinini

Poteva avere conseguenze disastrose l’investimento di un cinghiale l’altra sera in via del Frullo a Castenaso. Fortunatamente l’impatto con l’ungulato di circa 120 chilogrammi non ha causato danni alle persone a bordo dell’auto coinvolta, ma ha riaperto la polemica sulla fauna selvatica troppo vicino ai centri abitati.

"L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime, è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici – scrive, in una nota, Coldiretti. Si tratta, infatti, dell’ennesimo incidente causato da cinghiali. Neanche un anno fa un vigilante de La Patria era morto sul colpo, mentre percorreva la Complanare in direzione Ozzano, dopo essersi scontrato con un ungulato sbucato all’improvviso".

Ad evidenziare questa spinosa questione è anche Matteo Piccinini, allevatore e referente Coldiretti della Val di Zena. "L’incidente di Castenaso purtroppo non mi stupisce affatto. Noi, in questa zona di campagna limitrofa a Pianoro viviamo in una situazione preoccupante – tuona Piccinini -. Viviamo con questa terra, ci mettiamo il cuore e ci dedichiamo ogni ora della nostra quotidianità".

Piccinini, poi, prosegue e specifica: "Tutto il nostro lavoro, oltre che la nostra sicurezza, rischia di andare in fumo a causa dei cinghiali e non possiamo certo accettarlo. Noi abbiamo sempre avuto prodotti di qualità, ora gli ungulati ci stanno distruggendo la vita. Il cinghiale ora è di dimensioni molto più grandi, a causa di incroci che sono stati fatti tra esemplari, e le figliate sono sempre più imponenti".

Coldiretti ha lanciato allarmi e denunciato questa situazione invivibile più volte. "Sono stati tutti buchi nell’acqua e ora posso dire che la nostra zona, la Val di Zena, è quella messa peggio come numero di cinghiali. La crescita è stata esponenziale, ma nessuno se ne occupa. I danni alla semina sono ingenti, il raccolto è quasi nullo. Le autorità competenti e le amministrazioni convochino un tavolo ad hoc".

Zoe Pederzini

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