Bologna, autovelox illegale, il Comune. "Riclassificheremo la strada"

Dopo la sentenza che ha annullato una multa presa in via Stalingrado. A rischio gli oltre 7 milioni di incassi già a bilancio per il 2018

L'autovelox su via Stalingrado, cancellata una multa

L'autovelox su via Stalingrado, cancellata una multa

Bologna, 26 gennaio 2018 - Il velox di via Stalingrado fuorilegge? Nessun problema, «cambieremo la classificazione delle strade». Il sindaco Virginio Merola, ieri mattina, aveva scelto la linea del ‘basta poco che ce vo’?’ di un famosissimo spot per provare a non ingigantire le conseguenze della sentenza del Giudice di Pace che ha dichiarato illegittimo l’implacabile occhio elettronico in zona Fiera, accogliendo il ricorso di un automobilista multato. Ma nel tardo pomeriggio, Palazzo d’Accursio ha cambiato tono e posizione: «Il Comune fa sapere che proporrà appello contro il pronunciamento», recita una nota stringata, nella quale si annuncia anche che «prosegue il confronto avviato con la Prefettura sulla localizzazione degli autovelox».

Insomma, sarà battaglia in punta di diritto e dire che forse tutto questo si sarebbe potuto evitare: nell’ottobre 2016, un mese prima dell’entrata in funzione dei velox di Stalingrado e viale Panzacchi, un pronunciamento della Cassazione aveva stabilito che le sanzioni sono legittime solo se i dispositivi sono installati su «strade urbane di scorrimento». Esattamente ciò che il Giudice di Pace contesta al Comune, spiegando che nel Piano del Traffico è proprio Palazzo d’Accursio a declassare via Stalingrado a ‘strada urbana interquartiere’.

Una scorciatoia - prevista dalla legge e adottata anche da altre amministrazioni - per evitare di adeguarla a quegli standard previsti dalle norme, come la presenza di banchine pavimentate a destra o l’assenza di strade non regolate da semaforo che vi si immettono.

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La questione è molto delicata. In ballo, infatti, ci sono la credibilità del Comune che ha sempre difeso la scelta dei velox come mezzo efficace a favore della sicurezza stradale, ma anche il gruzzolo non indifferente proveniente dalle sanzioni (a bilancio ci sono già 7,1 milioni per il 2018). «Abbiamo capito che ci sono ottimi avvocati, quindi se il tema è la classificazione delle strade rimedieremo in fretta. I morti sulle strade richiedono un po’ di serietà», ha spiegato Merola ieri, mentre lasciava in auto il quartiere San Donato dopo l’incontro col ministro Minniti e un attimo prima di buttare giù (senza conseguenze) un motorino con un’avventata retromarcia. In realtà, i tecnici della Mobilità di Palazzo d’Accursio ritengono infondati i rilievi del Giudice di Pace. Tutta la battaglia giuridica si gioca sul filo di pochi metri.

Nel piano del Traffico, infatti, via Stalingrado è classificata in modo diverso a seconda della zona: ‘a scorrimento’ tra viale Aldo Moro e la rotonda Coriolano Monti, ‘interquartiere’ tra l’uscita 7 della tangenziale e l’incrocio con via Ferrarese, un tratto che per il Comune non comprende il velox. «Per il giudice, invece, sì: lo avevamo anche specificato nel nostro ricorso», spiega l’avvocato Francesca Rabacchi, che ieri ha ricevuto più di una richiesta di informazioni da altri cittadini multati.

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