Bologna, autovelox sulla Futa. Parola alla Prefettura

Vertice con i sindaci in Città Metropolitana per la sicurezza. Gli enti locali presenteranno ‘una proposta condivisa’

Il tragico incidente di fine luglio sulla Futa in cui perse la vita Davide Morini

Il tragico incidente di fine luglio sulla Futa in cui perse la vita Davide Morini

Bologna, 14 agosto 2019 – La Città Metropolitana sulla questione della sicurezza sulla Futa ora passa la palla alla Prefettura. Ieri, infatti, tre dei cinque sindaci dell’Unione, i cui comuni sono interessati e attraversati dalla Sp 65, ovvero Barbara Panzacchi, sindaco di Monghidoro, Franca Filippini, primoa cittadino di Pianoro e il collega di Loiano Fabrizio Morganti, hanno incontrato Marco Monesi, consigliere delegato alla Mobilità sostenibile e Viabilità. Si tratta dell’ennesima richiesta di una soluzione per le criticità riscontrate sulla Strada Provinciale 65. Già da tempo i tre sindaci chiedono che vengano posizionati dei rilevatori di velocità per limitare gli incidenti sulla strada, ma non si è ancora arrivati a nulla di definitivo. All’incontro erano presenti anche i tecnici della Viabilità di Palazzo Malvezzi e della Polizia locale metropolitana e sono state discusse a fondo le problematiche legate all’utilizzo improprio che svariati motociclisti fanno di questo tratto di strada. Si tratta di ben 24 chilometri che collegano Pianoro Vecchio a La Cà di Monghidoro, tratto che, soprattutto nei fine settimana, si trasforma in una ‘pista da corsa’. Negli ultimi dieci giorni ci sono stati due morti in moto, Davide Morini, scontratosi con una corriera all’altezza di Monghidoro, e Renato Paduano che, sabato scorso, in sella alla sua Kawasaki verde, ha centrato una Golf, all’altezza di Cà Romagnolo, a Loiano.

Il reiterarsi di questi incidenti, spesso mortali, sempre lungo gli stessi chilometri e all’altezza di curve o incroci pericolosi, ha reso necessaria una soluzione che i sindaci dell’Unione avevano identificato nei rilevatori di velocità. La situazione di criticità, data dalla velocità elevata dei motociclisti, dai sorpassi rischiosi e dall’eccessivo rumore, coinvolge ben 4288 cittadini che risiedono nella zona, calcolando le abitazioni presenti in un raggio di 250 metri dalla strada.

Nell’incontro di ieri sono state esaminate le possibili azioni per contrastare questi comportamenti e riportare una maggiore fruibilità della Futa per tutti i cittadini e frequentatori di questa zona appenninica, soprattutto in primavera ed estate. «In accordo con i sindaci dei tre Comuni – sottolinea Monesi – chiederemo al Prefetto di istituire un tavolo specifico sulla questione Futa al quale presenteremo una proposta condivisa, frutto del lavoro che in questi mesi è stato fatto in stretta collaborazione con le Polizie locali dei Comuni e della Città metropolitana».

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