Badiali vince al primo turno, Budrio torna al Pd Ballottaggio evitato per un pugno di voti

Decisive 24 preferenze, il sindaco uscente Mazzanti: "Chiederò il riconteggio delle schede". Bene la lista Demos, che ha superato il 6%

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di Zoe Pederzini

Smentendo ogni ipotesi di ballottaggio, Debora Badiali, candidata dem della coalizione di centrosinistra, è la nuova prima cittadina di Budrio. Dopo le elezioni del 2017 in cui il civico Maurizio Mazzanti sconfisse il democratico Giulio Pierini, le amministrative di Budrio continuano a regalare colpi di scena.

A prendersi lo ‘scettro’ da sindaca, dunque, è stata la trentenne budriese Debora Badiali, che ha vinto sconfiggendo il sindaco uscente Mazzanti (che correva con due liste, Noi per Budrio e Vivi Budrio, oltre che con l’appoggio di Fratelli d’Italia che, però, non ha voluto apporre il proprio simbolo). La Badiali (che correva con cinque liste: Budrio Più, Partito Democratico, Europa Verde per Budrio, Demos - Democrazia Solidale e Articolo Uno), che ha superato il 50 per cento in quasi tutti i 17 seggi, ha vinto con il 50,32 per cento contro Mazzanti, contro il candidato della lista ‘Centro Destra Uniti per Budrio!’ Claudio Arletti (che univa Forza Italia e il Carroccio della Lega, 4,79% dei voti per lui) e contro Gualtiero Via (3,71%), civico ed ex assessore alla Cultura della giunta Mazzanti, dimessosi lo scorso febbraio.

Inutile dire che questo risultato, inaspettato, ma del tutto sperato, ha fatto esplodere di urla di giubilo la sede democratica di via Andrea Costa, a due passi dalla piazza del paese. Dopo la fibrillazione delle ultime giornate, la gioia.

Attorno alle 18 tutti i seggi erano stati scrutinati. Lo spoglio era iniziato alle 14 di ieri, mentre i seggi erano rimasti aperti dalle 7 alle 23 di domenica. L’affluenza era stata inferiore rispetto a quella di cinque anni fa: alle 12 di domenica, infatti, a votare era stato il 19,15 per cento della popolazione locale, contro il 21,40 del 2017. Alle 19 aveva votato il 40,40 per cento degli aventi diritto, mentre cinque anni fa alla stessa ora ci si assestava sul 42,54. L’Election day si è chiuso, insieme ai seggi, alle 23 di domenica sera, con un’affluenza – confermata ben oltre l’una di notte – del 55,23 per cento, contro il 59,33 di un lustro prima.

Torniamo a ieri. Erano da poco passate le 18. Mancava un ultimo seggio da scrutinare, quello di Bagnarola, un ampio bacino in cui il testa a testa tra la Badiali e Mazzanti è stato subito evidente. C’era già chi esultava, davanti alla sede della campagna elettorale di centro sinistra ‘Apriti Budrio’. C’era invece chi per scaramanzia non si è voluto esporre fino all’ultimo voto. Poi un boato, un boato di gioia, uno scroscio di applausi e tante, tante lacrime.

Badiali, per soli 24 voti, ha schivato il ballottaggio diventando ufficialmente la nuova sindaca di Budrio. Ed è proprio per questo scarto di voti, così risicato, che l’ex sindaco Mazzanti preannuncia un ricorso amministrativo: "Chiederò il riconteggio". Per lui, la percentuale finale dei voti è del 41,18%. La neo eletta prima cittadina, visibilmente incredula e commossa, è stata stretta nell’abbraccio di amici, sostenitori e parenti. Al suo fianco, infatti, c’erano anche i suoi genitori.

Decisiva per il successo di Badiali è stata anche la lista Demos, che ha preso il 6,15% e che rappresenta quel centro cattolico, progressista e civico che molto piace al segretario dem Letta. Buon risultato anche per Budrio Più (6,76%) e Articolo Uno (4,07%). In totale, Badiali ha portato a casa oltre quattromila voti.

Moltissime le istituzioni, non locali, che dalla metà del pomeriggio, quando il risultato già dava buone speranze, si sono iniziate ad avvicendare a Budrio. Prima tra tutti Federica Mazzoni, segretaria del Pd di Bologna, poi Andrea De Maria, deputato del Pd, e infine anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore e Luigi Tosiani, segretario generale del Pd per l’Emilia Romagna.

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