
Dario Ballantini sarà in scena la notte di San Silvestro al teatro Fanin di San Giovanni in Persiceto
Vivere per 40 anni nei panni degli altri. È quello che ha fatto Dario Ballantini indossando le vesti dei personaggi che per tutta la carriera ha portato in tv e a teatro con ’relative conseguenze tragicomiche’.
Sul palco del teatro Fanin di San Giovanni in Persiceto, la notte di San Silvestro alle 22, interpreta con il suo sorprendente trasformismo dieci cavalli di battaglia, personaggi legati al mondo della musica e a episodi curiosi che in tv non si sono ancora visti. Al termine de ’Lo spettacolo di Dario Ballantini. Conseguenze di 40 anni nei panni di altri’ il teatro offre a tutto il pubblico il brindisi di Capodanno con spumante e pandoro.
Ballantini, quali sono le conseguenze di una vita nei panni di qualcun altro?
"La prima è che non so come vestirmi a furia di indossare sempre i panni degli altri. In famiglia mi criticano perché mi concio in modo strano, non ho una linea. D’altra parte ho sempre pensato ad essere vestito bene per interpretare i miei personaggi. L’anno in cui ebbe successo Valentino, lo stilista, per 300 giorni sono stato truccato e vestito come lui e me stesso nei restanti 65 giorni".
Gli spettatori vengono ’in camerino’ con lei, realizza il trucco davanti al pubblico...
"Vedono nascere e crescere i dieci personaggi durante lo spettacolo. Il mio camerino è sul palco, girato verso il pubblico, e allo specchio realizzo il trucco dal vivo. Ad accompagnarmi, anche durante questi momenti, c’è il fisarmonicista Marcello Fiorini".
Lei è anche un pittore e le sue imitazioni nascono sempre dal tracciare un progetto di disegno sul volto. Se dovessero imitare lei, Dario Ballantini, da che cosa partirebbero?
"È difficile da dire... forse dall’appeal livornese, che è notoriamente un po’ trasandato e piratesco".
Fra i cavalli di battaglia che porta in scena ci sono anche Lucio Dalla e Gianni Morandi...
"C’è una canzone di Lucio Dalla. A lui avevo dedicato lo spettacolo-omaggio ’Da Balla a Dalla’, da fan e pittore in erba lo avevo scelto Lucio come soggetto di mille ritratti. Per i miei dipinti, poi, lui nutriva una vera passione. Con Morandi ci sono stati tantissimi ’faccia a faccia’, il più importante è stato a teatro, a Bologna, ho conosciuto i suoi figli e sono stato alla festa dei suoi 50 anni di carriera, dove abbiamo cantato insieme".
Il commento che le ha fatto più piacere ricevere dai personaggi che ha imitato?
"Gino Paoli mi ha chiesto come facessi a carpire i suoi lati più intimi, i suoi ’segreti’. Vasco mi disse ero il suo portavoce".
Qualcuno si è mai risentito?
"Pare che Vittorio Emanuele, quando lo imitai, si risentì, mandò una diffida. Però poi non accadde nulla".
C’è ancora qualcuno che vorrebbe aggiungere alla sua lista di personaggi imitare?
"L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo imitai per poco tempo, solo quando lo elessero. Mi dispiace aver vestito poco i panni dell’attuale presidente, Sergio Mattarella".