E’ stata una scelta di vita, la voglia di tornare a giocare nella squadra della città dove è nato e che oltretutto vede suo padre, come presidente, ma anche il desiderio di avvicinarsi a Rovigo, sua nuova sede di lavoro da qualche mese. Andrea Balsemin torna a Pieve di Cento e lo fa per indossare i colori Pieve Rugby, nella società guidata dal padre Adriano, che manco a dirlo gli ha trasmesso la passione, come ha tutta Pieve, per la palla ovale. Trentatré anni, nato a Bentivoglio, giovanissimo passa al Gran Parma. Fisico possente, 193 centimetri per 110 chili, Balsemin è stato nazionale under 20 e ha alle spalle una lunga esperienza in Top Ten con Reggio, Fiamme Oro e ancora Reggio. Poi scende in serie A a Parma e, nella passata stagione, difende i colori del Bologna Rugby Club.
"Ho sempre avuto l’idea di chiudere la mia carriera di giocatore con Pieve. Sono rimasto sempre molto legato alla società e all’ambiente – conferma Balsemin –. Volevo tornare anche se mi erano arrivate altre proposte. Il mio desiderio era quello di star vicino a casa".
Di sicuro non avrà bisogno di ambientamento conoscendo bene società, ma anche compagni di squadra con cui parteciperà alla prossima serie B. "E’ un gruppo di ragazzi giovani, molto interessanti e che sono cresciuti insieme nel corso di questi anni. Vedendoli in campo, anche da avversario, credo proprio che potremo toglierci delle soddisfazioni – sottolinea Andrea –. Già nel passato campionato Pieve ha infatti disputato un’ottima stagione".
Dal ripescaggio dalla C alla B la scorsa estate, al quinto posto finale raggiunto, Andrea Balsemin sottolinea la qualità della forza della squadra diretta da Renzo Balboni. "Alla fine dei conti se la sono giocata alla grande con tutte le rivali; l’obiettivo di quest’anno deve essere quella di fare un ulteriore salto di qualità, con maggiore consapevolezza – prosegue –. Personalmente sento ancora di poter dare tanto come giocatore, ma il mio sarà anche un ruolo tecnico, entrando a tutti gli effetti nello staff del Pieve, con cui per altro mi trovo già benissimo". Terza linea in campo, tra le sue caratteristiche c’è quella, oltre a portar palla, di essere un sublime saltatore. "Da tecnico mi dovrei occupare di compiti di touche e difesa, ma onestamente l’idea è che tra i 4 membri dello staff ci sia sempre coordinamento e scambio di opinioni su cosa fare e come farlo", illustra Balsemin.
Fin qui il lato sportivo, ma su quello umano il ritorno a Pieve ha avuto un riscontro ovviamente familiare, visto il ruolo di presidente del padre Adriano. "Papà era felicissimo, non se lo aspettava, è stata una sorpresa anche per lui – continua l’atleta –. Ho sempre condiviso le mie scelte con la famiglia, e, quando ho comunicato la mia intenzione di tornare, papà era quasi commosso".
Parli di Pieve e sembra di essere in un paesino del Galles, o, se vogliamo, vista la vicinanza del Veneto, dove in un luogo dove il rugby è quasi una religione. "E’ lo sport del paese è vero. Appena saputa la novità anche dall’amministrazione mi hanno chiamato per farmi sentire la loro vicinanza – conclude Balsemin –. Qui il rugby è molto sentito e, nonostante una limitata potenzialità economica, riusciamo a formare tanti ragazzi giovani, cosa che vogliamo continuare a fare". Magari togliendosi anche qualche soddisfazione sportiva, così come Pieve ha le potenzialità per fare.