Banca di Bologna vola sul 2024, con dati e indicatori in netta crescita nel primo semestre, con cinque miliardi di euro di fondi intermediati.
Alberto Ferrari, direttore generale, cosa dicono i numeri?
"Ci danno modo di essere soddisfatti. Stiamo crescendo molto in volumi e quote di mercato: siamo ripartiti sviluppando la rete delle filiali aprendone altre quattro nell’ultimo anno. Ma il traguardo più importante lo mostrano i dati".
Cioè?
"Abbiamo superato i cinque miliardi di euro di fondi intermediati. Una soglia importante tutta sviluppata sulla città e sulla provincia bolognese".
Come si è arrivati a questo punto?
"È frutto di un percorso importante: cinque anni fa, la voce degli intermediati contava poco più di tre miliardi di euro; ora la crescita è tra il 70 e l’80%. In termini di acquisizione di clienti e quote di mercato è un dato più che positivo. In generale, i dati crescono indicativamente del 10-15% (la raccolta diretta segna un +15,5%, l’indiretta cresce del 14,6% e il patrimonio netto rispetto a giugno 2023 aumenta del 6,4%). L’incremento dell’ultimo anno segna più di 500 milioni, percentuali che, confrontate con il trend del mercato, sono sopra in termini di velocità di crescita rispetto alle banche che ci circondano. E con questi risultati abbiamo chiuso in anticipo di un anno gli obiettivi del piano strategico, anche con un utile netto da dieci milioni di euro".
Qual è il vostro segreto?
"Sta nella bravura delle persone che lavorano nella nostra realtà, protagoniste del progetto di crescita in un contesto di mercato che sta cambiando. Certo, la banca ha seguito un percorso di rafforzamento a tutti i livelli: guardando gli indicatori rispetto a qualche anno fa, la banca ha un credito deteriorato che è sempre stato un indicatore fra i più bassi in Italia e un capitale indicato nel Cet 1 più alto della media del sistema. Ma senza le persone i successi non esisterebbero: da un paio di anni facciamo assunzioni per finanziare la crescita della banca e le nuove aperture ne sono la prova". La filiale, quindi, è ancora centrale.
"Viviamo la digitalizzazione e il trend della banca on line, ma siamo convinti che la banca debba avere sul territorio un modello di servizi multicanale. Il cliente deve riuscire ad avere punti di riferimento per eseguire determinate operazioni e poter anche avere accesso al mondo on line, attraverso i nostri canali. È questa la miscela che fa la differenza".
Anche la vostra clientela è cresciuta.
"Abbiamo aperto rapporti per altri ottomila clienti, superando i 15mila soci. Le filiali aperte a ottobre in Azzarita e a Casalecchio stanno già dando ottimi risultati. Questo vuol dire che il mercato della prossimità è ancora determinante per le famiglie e le piccole imprese".
Questo sottolinea il vostro stretto rapporto con il territorio.
"Abbiamo erogato oltre un milione di euro in progetti sociali (110 nel 2023), restituendo al territorio le risorse che questo ci affida, premiandoci. Questa è la nostra missione. Dalla pandemia cerchiamo di sviluppare almeno un centinaio di progetti con cifre crescenti, contribuendo a migliorare la comunità che ci vede attori sul mercato insieme con le imprese e le famiglie".