Bologna, rapinarono una banca passando dalle fogne. Un arresto / FOTO e VIDEO

Preso uno degli 'uomini d'oro': è un uomo di 64 anni originario di Napoli, ma residente a Bellaria. Lo spettacolare colpo fruttò 170mila euro

La 'banda del buco' svaligiò una banca in via Mazzini

La 'banda del buco' svaligiò una banca in via Mazzini

Bologna, 24 maggio 2018 – E’ stato arrestato ieri mattina, nella sua abitazione di Bellaria (Rimini) dai carabinieri della locale stazione e dai colleghi di Parma con l’accusa di rapina aggravata e associazione a delinquere. C.P., 64 anni, originario di Napoli, è per la Procura di Parma che coordina l’indagine, uno dei componenti della nota ‘banda del buco’ che dal 2014 al 2017 (VIDEO) ha messo a segno almeno cinque rapine in Emilia.

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Una delle più spettacolari alle quali il 64enne residente a Bellaria prese parte fu, stando alle ricostruzioni degli investigatori, quella realizzata nell’ottobre del 2014 al Credito di Romagna di via Mazzini proprio sotto le Due Torri (VIDEO). Un colpo dalle modalità spettacolari che fruttò ai rapinatori le bellezza di 170mila euro.

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La banda, infatti, dopo essersi calata in un tombino e aver percorso un breve tratto fognario usando degli skateboard sotto la pancia, riuscì a raggiungere le fondamenta dell’istituto di credito e ad aprire un varco. Una volta all’interno, i malviventi minacciarono i due dipendenti con la pistola, costringendoli ad aprire la stanza delle cassette di sicurezza.

Il piano, studiato nei minimi dettagli, fu interrotto dall’arrivo della polizia, allertata da alcuni passanti che da fuori notarono all’interno della banca 4-5 persone mascherate. La banda, a quel punto, fu costretta a fuggire in fretta e furia, lasciando per strada una parte del bottino. Gli agenti, infatti, recuperarono nel sottosuolo orologi di valore e monili in oro.

Dalle successive indagini emerse che i rapinatori, oltre a scavare un tunnel nel terreno per raggiungere il cuore della banca, furono costretti a sfondare un massetto di cemento spesso circa un metro. Un lavoro durissimo che richiese certamente molti giorni di lavoro. Inoltre, per non farsi scoprire, non utilizzarono rumorosi martelli pneumatici, bensì solo attrezzatura manuale.

Negli anni successivi la ‘banda del buco’ avrebbe compiuto altre spettacolari rapine sempre in Emilia e sempre ai danni di banche. Dei malviventi in seguito si perse ogni traccia. Almeno fino a ieri.

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