Bologna, la banda dei sequestri lampo 'made in China'

In quattro attiravano connazionali in un casolare di Cadriano con false proposte di lavoro, poi li torturavano per ottenere bonifici

Il materiale sequestrato alla banda dei rapitori cinesi

Il materiale sequestrato alla banda dei rapitori cinesi

Granarolo (Bologna), 23 febbraio 2021n-  Quattro cinesi sono finiti in carcere per aver sequestrato e torturato, in un casolare abbandonato nelle campagne vicino a Cadriano, giovani connazionali al fine di estorcere loro somme di denaro. Gli arrestati seguivano sempre lo stesso modus operandi e irretivano le vittime tramite servizi di messaggistica cinesi o fingendosi interessati ad annunci di lavoro pubblicati dalle vittime.

A portare alla luce questa rete criminale sono stati i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di San Lazzaro e della Stazione di Granarolo. È successo tutto due notti fa, durante un’irruzione che i militari hanno compiuto all’interno del casolare, situato in via Roma a Granarolo, per trarre in salvo un 45enne cinese che era stato preso in ostaggio dalla banda di malviventi: questi lo avevano convinto a raggiungere il luogo per una trattativa di lavoro fissata per le 21.10.

Al momento dell’incontro, però, il 45enne è stato immobilizzato dagli uomini che, dopo averlo condotto nel casolare e ammanettato a una poltrona, lo hanno rapinato di 500 euro circa, picchiato e torturato con un paio di pinze per costringerlo a eseguire un trasferimento di denaro attraverso il suo conto corrente a un altro conto ubicato all’estero mediante una piattaforma telematica raggiungibile tramite smartphone.

Una ventina di militari della Compagnia di San Lazzaro, che stavano già indagando su un precedente episodio, sono intervenuti salvando il 45enne e traendo in arresto i quattro cittadini cinesi: Hu Yunjie, 28enne, Shao Yong Yang, 32enne, Li Wensheng, 36enne e Chen Zuwu, 43enne, senza fissa dimora, incensurati e immigrati clandestinamente.

Soccorso dai sanitari del 118, il 45enne, imprenditore tessile, è stato trasportato al pronto soccorso del Maggiore, dove è stato medicato ai polsi e alle dita, ferite in seguito alle torture subite.

Le indagini sono iniziate quando i militari hanno soccorso, a fine gennaio, un cittadino cinese che vagava nelle campagne di Granarolo, in stato di semi incoscienza: l’uomo riferì di essere stato sequestrato da dei connazionali in un vicino casolare.

Gli accertamenti hanno, poi, permesso di ricostruire in totale quattro sequestri ‘lampo’, due a cinesi residenti nel bolognese, uno nel ferrarese e uno nel padovano, messi a segno dai malviventi nell’arco di un mese. La banda approfittava del timore dei propri connazionali di sporgere denuncia. Sottoposti a una perquisizione personale e veicolare, i quattro sequestratori sono stati trovati in possesso di un revolver sul quale sono in corso le indagini tecniche da parte dei carabinieri del Ris di Parma, quattro coltelli da cucina, un paio di manette in metallo, quattro lacci di stoffa, un rotolo, un flacone contenente medicinale narcotizzante, sette telefoni cellulari di varie marche, 1.745 euro in contanti, una serie di carte di credito di provenienza sospetta e tre tenaglie.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, i quattro cittadini arrestati sono stati tradotti in carcere per sequestro di persona a scopo di estorsione, ricettazione, danneggiamento, porto di oggetti atti a offendere e porto illegale di arma da fuoco.  

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