Banda della Uno Bianca, la commemorazione delle vittime oggi al Pilastro di Bologna: “Desecretare i documenti”. Bonaccini: “Impegnati nella digitalizzazione degli atti”

Desecretazione e digitalizzazione degli atti d’indagine sui crimini della banda. Lo chiedono al Governo i famigliari dei carabinieri Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, trucidati la sera del 4 gennaio del 1991

Bologna, 4 gennaio 2022 – Desecretazione e digitalizzazione degli atti d’indagine sui crimini della banda della Uno Bianca. Lo chiedono al Governo i famigliari dei carabinieri Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, vittime della violenza della banda dei fratelli Savi, trucidati la sera del 4 gennaio del 1991 al Pilastro.

Nel parco, di fronte al ceppo con le foto dei tre militari, “che in tre non avevano 64 anni, nemmeno l’età di un uomo”, ha detto la signora Anna Maria, la mamma di Otello, si è svolta la cerimonia per il trentaduesimo anniversario da quella notte di sangue. “Noi siamo convinti che non sia stata scritta tutta la verità, che dietro l’Uno Bianca non ci siano solo i Savi e i loro complici, ma qualcuno più in alto che li ha coperti”, hanno detto i famigliari delle vittime, che hanno pronto un esposto, da presentare in Procura, per chiedere di riaprire le indagini.

“I famigliari hanno ragione - ha detto il vice ministro Galeazzo Bignami -. Il Governo farà quanto necessario per arrivare a desecretare gli atti sulla Uno Bianca”. Il sindaco Matteo Lepore ha assicurato la sua vicinanza alle famiglie dei tre carabinieri in questa ricerca della verità.

Il primo cittadino si è soffermato anche sui lavori della caserma dei carabinieri al Pilastro, “che saranno terminati per la prossima primavera. E oltre a uffici, la struttura ospiterà anche una foresteria, dove vivranno militari con le loro famiglie”.

"Il 4 gennaio 1991 avevano vent'anni Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini, tre carabinieri in servizio a Bologna. Furono vittime di un vile agguato e giustiziati dalla Banda della Uno Bianca, gruppo criminale colpevole di 24 omicidi e il ferimento di 114 persone. Forte l'impegno della Regione Emilia-Romagna per la digitalizzazione dei fascicoli processuali relativi ai delitti della Banda. Per non dimenticare mai il volto e i nomi di tre servitori dello Stato e pretendere piena giustizia”. Lo ha scritto sui suoi profili social il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro